Bisio: «Da Zelig al cinema tra risate e sentimenti nell'Italia che cambia»
Per l'attore è difficile imitare ora i politici «sono degli sconosciuti persino tra loro»
Ieri,su Canale 5 con Paola Cortellesi per la prima puntata di «Zelig» (che venerdì prossimo festeggerà 100 anni e tanti ritorni, da Hunziker a Ale e Franz) e da mercoledì sarà sul grande schermo con la commedia «Benvenuti al Nord» di Luca Miniero, distribuita in 800 sale da Medusa. Dopo il sequel di due anni fa («Benvenuti al Sud» che ha incassato 30 milioni di euro) ancora una volta è in primo piano la crisi tra il milanese Bisio e sua moglie (Angela Finocchiaro). Lei odia le polveri sottili e il marito tutto assorbito dal lavoro e dal progetto e.r.p.e.s. delle Poste (acronimo di efficienza, rapidità, puntualità, energia, sorriso). A complicare le cose arriva a Milano l'amico napoletano scansafatiche (Alessandro Siani) con la compagna (Valentina Lodovini) che si piazzerà a casa di Bisio, invadendo i suoi spazi e facendo i conti con una realtà che non gli appartiene. Stereotipi e gag a non finire per dire quanto siano diversi e uguali gli italiani da Nord a Sud, con un pizzico di attualità riguardo al metodo Marchionne per velocizzare le Poste dove lavorano i protagonisti, compreso lo stakanovista Bisio. Il film, prodotto da Cattleya con Sky Cinema e Mediaset Premium, vanta una sceneggiatura doc tutta italiana, sebbene ispirata ancora al francese «Bienvenue chez les Ch'tis» di Danny Boon. «Nel primo capitolo si rideva sui pregiudizi dei settentrionali verso i meridionali, qui invece giochiamo sul piano opposto: emergono gli stereotipi del clima freddo, dell'atteggiamento inospitale dei milanesi, della loro fretta - ha spiegato Bisio - In più c'è Paolo Rossi che fa il Marchionne dei giorni nostri, un tagliatore di teste. Ma è difficile imitare i politici di questo governo, tanto sconosciuti che non si conoscono nemmeno fra di loro, al Consiglio dei Ministri si presentano come in una riunione degli Alcolisti Anonimi. A Milano ci vivo da 54 anni, ma il film di Miniero rende la città, se possibile, più bella di quanto non sia, facendo riscoprire degli angoli e dei modi che avevo dimenticato o mai scoperto prima d'ora. La riconciliazione tra Nord e Sud avviene comunque sul campo dei sentimenti e dell'umanità». «Ogni volta che si fanno i film su Milano è inevitabile il confronto con "Totò Peppino e la Malafemmina" - aggiunge il regista Miniero - Però, dal sud contadino di allora a oggi i tempi sono molto cambiati e facendo un sondaggio tra meridionali resta il problema del caffè: secondo loro al nord non lo sanno fare». La conferma arriva anche dalla cantante Emma, di adozione leccese, che ha un cameo nel film e canta nei titoli di coda «Azzurro» di Modugno.