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Gambe storte e denti larghi? Viva la personalità

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C'èchi lo nasconde meglio di altri. Qualcuno l'ha perfino dalla nascita. Ma sono in molti a farsene una ragione, soprattutto oggi, che va di moda l'imperfezione. Cambia la bellezza e alla gente piacciono i difetti. Basta vedere quanto avviene per le strade di Tokyo, dove impazza l'effetto yaeba, che regala un aspetto adolescenziale ai sorrisi grazie a una faccetta posticcia sui canini per accentuarne il profilo. Mentre negli Stati Uniti piace la fessura tra i due incisivi anteriori, che negli anni Novanta equivaleva a un appuntamento immediato dal dentista. Oggi è la caratteristica di Georgia Jagger (figlia di Mick) e Lara Stone, tra le modelle più apprezzate in passerella, nonché di Vanessa Paradis, musa francese di Chanel e moglie di Johnny Depp. Megan Fox invece, ha una controfigura che le «presta» il pollice, per mascherare la sua brachidattilia, un fenomeno che porta ad avere le dita corte. Lei? Ha un pollice giusto e l'altro no. Invece LiLy Allen, cantante pop inglese, ha tre capezzoli. Rivers Cuomo, cantante e chitarrista dei Weezer, è nato con una gamba più corta dell'altra, come ha cantato in una canzone, pubblicando in copertina la lastra del problema. Andy Garcia, celebre attore di origine cubana, era attaccato alla spalla ad un fratello gemello che, grande quanto una pallina da tennis, fu asportato chirurgicamente. Come dimostra la cicatrice sulla spalla. Joaquin Phoenix, l'attore noto per aver interpretato Commodo ne «Il Gladiatore» di Ridley Scott, ha un segno dalla nascita sul labbro. Invece Gerard Butler, quando gli fecero tagliare i capelli a zero per girare il sequel di «Tomb Rider», rimase colpito da un orecchio particolarmente a sventola, nonostante un intervento chirurgico ne aveva corretto il difetto già da piccolo. Che dire del naso? Imperfetto quello di Jennifer Aniston e Alba Rohrwacher. Non proprio alla francese quello di Barbra Streisand. Che dire dell'acne? Macchie rosse che tentano di nascondere Victoria Beckham, Britney Spears, Paris Hilton e Cameron Diaz. Celebrità che hanno dichiarato di fare i conti ogni giorno con questo inestetismo. Al punto di sviluppare veri e propri complessi legati alle imperfezioni del viso. Lo sanno bene anche Maria, Giovanna e Simona. Donne qualunque. Le stesse che, secondo una recente indagine condotta da La Roche-Posay su 246 donne, sono più preoccupate da queste bollicine sul volto che dei chili di troppo accumulati sulla pancia o sui fianchi. Questo dimostra che è finito lo stereotipo estetico. Lo ha confermato anche un sondaggio realizzato qualche mese fa dall'Istituto Piepoli. Su 1500 donne, dai 20 ai 50 anni, più della metà delle intervistate ritiene irreale e riduttiva l'immagine ispirata alla perfezione e alla giovinezza. Il motivo? Lo stereotipo è omologante e contraddice uno dei desideri più profondi dell'individuo: distinguersi. Non ci resta che lodare nei, orecchie a sventola, gambe storte e occhi strabici. Facendone un vezzo. Seguendo quanto già aveva scritto nel 1987 il premio Nobel Rita Levi Montalcini, nel libro «Elogio dell'imperfezione» (Garzanti) colpevole di aver «consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell'uomo».

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