Bruno Cagli confermato a S. Cecilia
Cecilia.A parte la spaccatura verificatasi in seno al Consiglio, è però auspicabile che la riconferma non significhi ristagno, ma porti aria nuova, ovvero alcuni di quei cambiamenti che parte del consiglio sembrava auspicare: ad esempio una pacificazione col Teatro dell' Opera magari attraverso iniziative musicali comuni, la separazione di poteri anacronisticamente ancora uniti in una sola persona come quelli di Presidente, Sovrintendente e Direttore artistico (dei quali due profumatamente pagati con stipendi da capitano d'industria), una maggiore apertura verso la città ed il mondo della musica in generale con operazioni non solo di mercato e di straordinarietà, la riduzione delle molteplici attività extraconcertistiche che hanno inevitabilmente portato all' assunzione di molti impiegati amministrativi non propriamente necessari allo svolgimento di una stagione concertistica e al conseguente recente minacciato sciopero della prestigiosa orchestra. Senza tacere poi il fatto inspiegabile che il presidente uno e trino riesce in una giornata di 24 ore ad occuparsi persino della direzione artistica del Festival di Rieti mentre il consiglio accademico di fior di musicisti non riesce ad esprimere alla sua guida un musicista di chiara fama o almeno un musicologo con i requisiti di una formazione musicale regolare di base. Rallegra per l'intanto l'ingresso nel CdA di Gianni Letta, uomo di provata esperienza e trasparenza e soprattutto sincero amico della musica, come attestano le sue costanti frequenze ai concerti sinfonici ceciliani, impegni permettendo.