Thriller, sesso e violenza nel remake americano
Stavoltanei panni dello stropicciato giornalista Mikael Blomquist c'è Daniel Craig (al posto di Michael Nyquist) mentre la 26enne Rooney Mara sostituisce Noomi Rapace nel ruolo della hacker all dark Lisbeth Salander. Nel cast anche Christopher Plummer, Stellan Skarsgard e Robin Wright. Più splatter e più fedele al libro che alla pellicola svedese, il film di Fincher (costato 100 milioni di dollari) sarà distribuito in 400 sale italiane da Warner il 3 febbraio, forte del successo americano (77 milioni di dollari al box office) e della fama del romanzo (che ha venduto 65 milioni di copie nel mondo). Alla giovane star il regista non ha davvero risparmiato nulla, tra scene lesbo, nudi integrali oltre, alla lunga sequenza dello stupro che lascia davvero poca immaginazione allo spettatore. «Più del thriller mi interessava la storia personale tra i due protagonisti Michael e Lisbeth - ha detto Fincher - Quell'attrazione, tra un uomo di mezza età e una ragazza particolare, credo interessasse anche Larsson. Tra loro c'è un rapporto sfaccettato, insieme sensuale e paterno. Certo, c'è anche un gigantesco mistero da risolvere, la Svezia socialista e moderna con un terribile passato nazista e una bambina in una situazione tremenda. Ma quest'uomo sensibile in difficoltà m'interessava più di tutto: trovato Blomquist in Craig, ho cercato una Lisbeth più bambina, una ritardata emotiva per il suo difficilissimo passato. La volevo timida e riflessiva: Rooney è stata indomita, ha accettato tutto senza mai darsi per vinta». Di sicuro, ci saranno gli altri due capitoli in versione americana (già previsti i rifacimenti de «La ragazza che giocava con il fuoco» e de «La regina dei castelli di carta») con Mara che ha già ricevuto una candidatura ai Golden Globes. Ma forse con lei non ci sarà più Fincher: però «la mia agenda è aperta», assicura il regista di Denver che non ha ancora firmato per il secondo e terzo episodio. Bocca cucita anche su un possibile film su Bobby Fisher e sul remake di «20mila leghe sotto i mari»: «Sto leggendo un po' di copioni, vedremo», risponde sibillino. Per l'eterea Mara, che ricorda una Hepburn del terzo millennio, in preparazione anche il prossimo film di Terrence Malick. Ma intanto Fincher l'ha sottoposta a ore di trucco, tattoo vistosi, piercing, capelli elettrizzati e ciglia schiarite: «Quelle mi hanno davvero cambiato il volto ed è stato scioccante, ma alla fine interpretare una donna come Lisbeth, piena di contraddizioni, imprevedibile, forte e fragile, non è stato così difficile».