Il coraggio di una donna divenuta leggenda Solarino fa Anita in tv
Idue si innamorano, hanno quattro figli, lei muore con il quinto ancora in grembo. Lui ha 32 anni, è pieno di ideali, lei è appena diciottenne. L'incontro segnerà il destino di entrambi: lei lo segue in tutte le sue avventure e ne condivide i pensieri, lui la protegge, se ne innamora e la sposa. È il 1848 e Garibaldi decide che è arrivato il momento di trasferire sé, moglie e prole al seguito verso il Vecchio Continente: navigano verso Nizza dove risiede la famiglia di Giuseppe Garibaldi e Anita stringe quindi rapporti con Mameli, Nino Bixio, Enrichetta Pisacane. Nasce la Repubblica Romana e, quindi, Anita raggiunge il suo uomo per combattere al suo fianco: così diventa famosa per il suo coraggio e per la sua forza d'animo, curando i feriti e combattendo, quindi, per un Paese che sente sempre più suo. Gli eserciti francese e austriaco attaccano Roma per ripristinare il potere papale. I garibaldini danno vita a un'eroica resistenza quartiere per quartiere, respingendo così gli assalti per molti giorni. Ma la superiorità di uomini e mezzi a disposizione dell'esercito francese sono schiaccianti. E dopo l'ultimo scontro sostenuto nella zona del Gianicolo, Garibaldi e i suoi sono costretti alla fuga. Il gruppo raggiunge Venezia ma Anita è costretta ad allontanarsi: la fuga a cavallo le costa cara la vita. La donna perde conoscenza, Garibaldi e Leggero la caricano su una piccola barca, lei perde conoscenza. E muore. È questa la miniserie che sarà raccontata il 16 e il 17 gennaio in prima serata su Raiuno con la regia di Claudio Bonivento. «Quando ho saputo di questo progetto - ha raccontato Valeria Solarino - ho subito pensato che doveva essere mio. Così come Garibaldi quando incontrò Anita per la prima volta disse "Quella donna sarà mia". Oggi a film finito posso confessare un segreto: quando ho fatto il provino ho mentito dicendo che sapevo andare a cavallo. Non ci ero mai salita sopra, ma ho fatto un corso intensivo e i risultati sono arrivati». «Per interpretarlo e calarmi nella vicenda di un vero uomo - ha raccontato l'attore Giorgio Pasotti - ho letto di tutto, non solo i libri di storia, ma ho cercato di documentarmi in maniera quasi onnivora. In particolare però mi sono ispirato al libro scritto da Indro Montanelli che non tratta la storia come una sequenza di date ed eventi ma cerca di comprenderne Garibaldi dal punto di vista umano e fornire quindi un ritratto vivo dell'epoca e delle persone».