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Addams tutti horror e simpatia

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Nati per i fumetti degli anni Trenta hanno creato l'era dark Quattro generazioni di fan ne hanno decretato il successo

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Inguainatadi nero, in quell'abito attillatissimo, sia che fosse interpretata dalla pallida Carolyn Jones o, più tardi, dalla severa Anjelica Huston, Morticia avrebbe dovuto fare un po' paura e un po' ridere. E invece andava a finire che faceva girare la testa. E quante ragazze si sono spalmate (e ancora oggi si spalmano) incredibili schifezze sui capelli per avere quell'effetto nero-luminosissimo che sì, sarà un po' macabro, ma di certo ti fa notare dai ragazzi. La famiglia Addams, tra cinema, fumetti e tv ha inciso sul «sottobosco» culturale di mezzo mondo, emergendo in alcuni momenti, in altri rimanendo più «sopita», ma rappresentando sempre e comunque quel gusto «noir», o «dark», mai scomparso dai tempi di Edgar Allan Poe a oggi. Il 7 gennaio di cento anni fa nell'agghiacciante cittadina di Westfield, nel New Jersey, non lontano da New York, nasceva Charles «Chas» Samuel Addams, professione umorista e disegnatore che, con un guizzo di genialità e autoironia (ne aveva da vendere) creò, dandogli il suo nome, appunto la «Famiglia Addams». Ieri tra i brindisi dei fan (del passato e del presente) di Gomez, zio Fester e company, Google ha dedicato il suo portale al creatore dei terribili personaggi che abitano al 1313 di Cemetery Lane. Addams creò gli Addams negli anni Trenta per la rivista «The New Yorker». Il tratto è fresco, attualissimo: se quel fumetto uscisse oggi tornerebbe ad avere successo. Il cartoonist ha trovato in uno schiocco di dita (quello della mano mozzata che ogni tanto esce dalla sua scatola), in pratica, tutti i personaggi. Il gentiluomo Gomez con gessato, baffetti e sigaro che si diverte a far deragliare i trenini elettrici, sua moglie Morticia: che lavorando a maglia crea cappi da impiccato o camicie di forza. Poi ci sono i «bambini»: la femminuccia Mercoledì che decapita le sue bambole e tenta di uccidere il fratello Pugsley antipatico e obeso. Lo zio Fester è il più simpatico di tutti: se gli metti una lampadina in bocca si accende, poi l'orrida nonna e il maggiordomo Lurch, fratello gemello del Frankenstein di Mary Shelley. Le belle vignettine di zio Charles Addams, andranno presto strette all'irresistibile umorismo dei personaggi: nel '64 arriva la serie tv del network statunitense ABC. In un paio d'anni saranno prodotti una sessantina di telefilm semplici e irresistibili, che sono, forse, i più replicati della storia della televisione, tanto che come quantità di passaggi gli può fare concorrenza solo Star Trek. Il bello della famiglia Addams, macabra e un po' sadica, è che rappresenta il ritratto ironico e sarcastico dell'horror anglosassone, che fa parte di tutta una tradizione letteraria e una cultura nera, fantastica, con spettri, streghe e con l'aggiunta di vampiri, mostri vari. Per capire e apprezzare l'umorismo degli Addams bisogna conoscere Bram Stoker, Mary Shelley e poi Edgar Allan Poe e le cronache allucinanti di Howard Phillips Lovecraft. Insomma si tratta di «filmetti» leggeri, ma hanno una base letteraria (e poi cinematografica) di tutto rispetto. Qualcuno storcerà il naso... ma la Famiglia Addams è cultura. Il macabro dei racconti gotici e dell'orrore della letteratura inglese, che poi si trasferirà dalla brughiera del Devonshire alle buie paludi del New England statunitense di Edgar Allan Poe, con gli Addams viene ammorbidito da una satira sottile. Gli Addams diventano l'«anima nera» della famiglia americana, con il cattivo gusto di chi imita l'Europa anglosassone, senza essere inglese. E questo in un parallelismo paradossale fa il paio con il cattivo gusto di chi vive eternamente in un mondo che non è il suo, appunto gli Addams, che fanno tutto «à rebours». Gli Addams sono la caricatura della famiglia, orribili, ma quasi buoni e con buoni sentimenti. Sono una buona famiglia borghese di ceto medio-alto con gusti un po' macabri. Gli Addams sono degli statunitensi veri? Non è dato a sapersi: certo è che sono cosmopoliti: li potresti mettere, con la loro casa spettrale di legno sconnesso, sul fianco di una montagna bavarese o tra le nebbie della Transilvania, come su una collina nella zona di Honolulu: quella casa farebbe sempre paura e curiosità. A quella catapecchia, eppure grandiosa, si sono ispirati, dichiaratamente o meno, Alfred Hitchcock per la casa della «mammina» del suo «Psycho» e Sam Raimi per il celebre film «The Evil Dead» che, non per niente, in Italia si è intitolato «La Casa». Così quell'ironia lieve, ma profonda, degli Addams da una presa in giro dei tic e delle idiosincrasie degli americani diventa una presa in giro, raffinatissima, delle famiglie di tutto il mondo. Dopo i telefilm arriveranno i cartoni animati e poi i film, i musical e ancora i telefilm. E va a finire che gli Addams, orrendi, ma così simpatici con le loro stranezze e la bella Morticia, li vorrebbero tutti come vicini di casa.

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