Eterna famiglia Disney La fabbrica dei sogni
Il recordIn cento anni Topolino e Toy Story Dalle animazioni storiche alla computer grafica
Ei più recenti Woody e Buzz Lightyear di «Toy Story» e «Cars». In Occidente non esiste essere umano che non sia entrato in contatto almeno con uno dei personaggi nati dalla fantasia Disney. Quasi un secolo di vita per la più grande industria del divertimento della storia. Fondata negli anni Venti da Walt Disney, l'azienda è diventata un punto di riferimento, in grado di entrare nel cuore e nella mente di milioni di bambini di generazioni lontanissime tra loro. Secondo la leggenda, in viaggio su un treno da New York a Los Angeles, Walt Disney disegnò un personaggio ispirato a Oswald il coniglio, ma senza orecchie a penzoloni e quindi più facile da disegnare. Aggiungendo più tardi a matita orecchie tonde e una semplice coda creò un personaggio più simile a un topo: era nato Mortimer Mouse. Ub Iwerks in seguito avrebbe solo leggermente rielaborato il personaggio per giungere al risultato definitivo. Ribattezzato Mickey Mouse da Lillian Disney perché suonava più carino (poi tradotto in Topolino in italiano), il personaggio debuttò nel cortometraggio «Plane Crazy» del 1926 che, come tutte le opere precedenti di Disney, è un film muto. Walt Disney autorizzò anche molti prodotti derivati: come i fumetti su Topolino, che da giornali di grande formato divennero poi giornalini. Il primo giornale di Topolino fu pubblicato in Italia alla fine del 1931. Da allora è stata praticamente un'invasione. Un Topolino in ogni casa è stata la regola per ogni famiglia, solo negli ultimi anni leggermente passata in cavalleria. E Topolino è solo uno dei tanti. La cronica sfortuna di Paperino ne ha fatto l'antieroe per eccellenza, l'incarnazione dell'uomo medio moderno, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le sue nevrosi. E che dire di Paperon de' Paperoni? Il suo personaggio è ispirato alla figura di Ebenezer Scrooge di dickensiana memoria e la sua avarizia è ricalcata su quella di Andrew Carnegie, un miliardario americano realmente esistito ed emigrato dalla Scozia. Chi non ha desiderato almeno una volta nella vita di fare un bagno nella montagna di monete d'oro che Zio Paperone custodiva gelosamente nella sua casa-deposito a forma di silos? La sfida all'ultimo dollaro con Rockerduck lo ha immerso da capo a piedi nella logica del capitale, diventando (suo malgrado forse) uno dei simboli e testimonial del capitalismo a stelle e strisce. Cherchez le femme. Nell'universo Disney c'è spazio anche per l'amore. Nonostante tutte le loro avventure/disavventure sia Topolino che Paperino sono innamorati di Minnie e Paperina. Due storie d'amore complici e delicate che rendono ancora più umani i nostri eroi. La fortuna Disney è legata anche e soprattutto a lungometraggi che hanno fatto epoca. Basta citare «Biancaneve e i sette nani», «Pinocchio», «Fantasia», «Bambi», «Dumbo», «La carica dei 101» per capire di cosa stiamo parlando. Tutte medaglie al merito che hanno regalato a Walt Disney e alle sue creature una stella nella Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. Anche per i migliori, però, arrivano le difficoltà. Come è successo alla Disney quando la computer grafica ha preso il sopravvento sulle tecniche di animazione tradizionali. L'azienda sembrava a un punto di non ritorno, quando la collaborazione con la Pixar di Steve Jobs cambiò le carte in tavola. Dopo vari successi al cinema e altrettanti attriti, la Disney acquistò la Pixar nel 2006 confermandosi ancora oggi la più grande fabbrica dei sogni della storia.