Quei soldi al cinema che fanno solo discutere
FusIl ministero dice sì al film dal libro di Veltroni Il Friuli boccia quello sulla Englaro di Bellocchio
Inuna riunione prenatalizia (il 22) comunque la Commissione per la Cinematografia-MiBAC ha accordato 800 mila euro a «Romanzo di una strage-Il segreto di Piazza Fontana» di Marco Tullio Giordana. Tra i molti è stato considerato «di interesse culturale» «Asterix e Obelix-Dio salvi la Britannia», ma senza dargli una lira. Su questi due ultimi film nessuno ha avuto nulla da ridire. Su i primi due... apriti cielo. E l'impressione è che i soldi pubblici al cinema, nelle migliore delle ipotesi, creino tante polemiche e pochi capolavori. Ieri il Friuli Venezia Giulia ha bocciato (cioè ha negato il finanziamento) al film di Marco Bellocchio «La bella addormentata», ispirato alla vicenda di Eluana Englaro, la ragazza che si è spenta a Udine nel del 2009 dopo 17 anni di coma. Il primo ciak è in programma tra pochi giorni nel capoluogo friulano. La decisione è stata presa dal Consiglio regionale che, nell'ultima riunione dell'anno, ha approvato un ordine del giorno dell'Udc firmato dal capogruppo Edoardo Sasco. «Non vogliamo passare per una regione dove vige la cultura della morte», ha detto Piero Camber, del Pdl, presidente della Commissione Cultura del consiglio. Il presidente della Film commission, l'ente che dal 2000 istruisce le pratiche per l'ammissione a contributo dei corto e lungometraggi che si girano in Regione, ha invece precisato di non aver ricevuto alcuna richiesta di finanziamento dalla Cattleya di Riccardo Tozzi, che produce il film di Bellocchio. «Al momento è arrivata la sceneggiatura - ha detto il presidente della Film commission, Federico Poillucci - la domanda ancora no». Insomma Bellocchio soldi non ne chiede, il Friuli comunque non glieli da. La domanda sorge spontanea: ma l'autore di «L'ora di religione», e del «Regista di matrimoni» e del bellissimo «Vincere», nonché Leone d'Oro alla carriera Marco Bellocchio, ha bisogno dei soldi del Friuli per fare un film? È intervenuto anche Beppino Englaro, papà di Eluana: «Bellocchio si ispira a questa vicenda, in particolare agli ultimi giorni di vita di Eluana, guardandola dal punto di vista politico, ma sullo sfondo ci sono i grandi temi della vita e della morte. Quando si muove un regista del suo livello si dovrebbe solo essere curiosi di vedere la sua immaginazione cosa riuscirà a creare, non reagire in maniera limitata. Nel film - ha anche aggiunto - non c'è la figura di Eluana, né la mia. Non hanno capito che il film non è contro nessuno e che questo tema va, in ogni caso, affrontato. Continuare su questa strada è quasi assurdo. Il loro comportamento è veramente fuori luogo, senza alcun senso. Se la potevano risparmiare. Sarebbe bastato riflettere un po' per capire che è un comportamento inaccettabile. Veramente non si rendono conto di quello che fanno, non hanno ancora capito che questa vicenda va ben oltre la loro limitatezza». Insomma una storia che fa discutere, come quella dei 550mila accordati a «La scoperta dell'alba» di Susanna Nicchiarelli, ispirato all'omonimo romanzo di Walter Veltroni. «Apprendiamo increduli che verrebbero assegnati ben 550mila euro di soldi pubblici a un film tratto da un libro di Walter Veltroni. Chiediamo pubblicamente al noto dirigente del Pd, sempre pronto a fare la morale a tutti su tutto, di rinunciare a questo contributo»: dichiarano i senatori del Pdl Alberto Balboni, Stefano De Lillo, Michele Saccomano e i deputati sempre del Pdl Agostino Ghiglia e Carlo Ciccioli. «Appare evidente - aggiungono i parlamentari - il conflitto di interesse che investe chi da sempre fa polemiche sui conflitti di interesse altrui. In mancanza di un gesto immediato di Veltroni daremo luogo a iniziative pubbliche e parlamentari. Altro che casta, qui siamo alla iper-casta a spese dei poveracci. Si blocchi subito questo spreco. Non molleremo fino a quando non sarà cancellato lo stanziamento». La Commissione per la Cinematografia del ministero (sempre quello dei Beni Culturali) ha accordato, in tutto, fondi per nove film, tra i registi: Roberto Faenza, Marco Risi, Susanne Bier. Grandi nomi. Ma qualcuno non aveva detto che era ora di farla finita con i finanziamenti «a pioggia» per lavorare sui fronti nuovi e moderni del tax credit e del tax shelter? Quelli non hanno mai scatenato polemiche, francamente un po' stralunate. E piacciono a produttori e contribuenti.