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Magari fosse il Sanremo di mezzo secolo fa

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Nell'edizione 1961 Mina e Celentano Oggi testi di Melissa P. e Papaleo fantasista

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Menosicura la presenza di Nek, Fabio Concato, Syria. Più di una buona metà del cast, composto da quattordici cantanti. Nulla di nuovo, per carità, artisti validi e affermati, alcuni addirittura presenze consuete alla rassegna, ma, almeno per ora, manca il colpaccio, la sorpresa, la grande attesa. A parte la presenza di Adriano Celentano, la gara sembra per ora dare la precedenza ad artisti mainstream, chi più chi meno alla ricerca di un rilancio. Accanto a Gianni Morandi, oltre alla già confermata Tamara Ecclestone, ci sarà la ceca Ivana Mrazova, oltre a Rocco Papaleo nel ruolo di "fantasista". Fra gli ospiti I Soliti Idioti (Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio), Alessandro Siani e il ritorno, ma solo nella prima serata, del quartetto dello scorso anno, ovvero Luca&Paolo, Elisabetta Canalis e Belèn Rodriguez. Per quanto riguarda gli Artisti Giovani si registra per ora solo qualche immancabile auto-candidatura attraverso Sanremo Social, dalla Miss Italia Stefania Bivone ad Ornella Pellegrino, in arte Eighty (proveniente da "Amici" di Maria De Filippi), supportata dai testi di Melissa T., scrittrice erotica protagonista qualche anno fa di un clamoroso caso editoriale. Rimangono pochissimi giorni per arricchire un cast che fin qui appare piuttosto prevedibile e addirittura troppo conformista. A pensare che giusto 50 fa, edizione 1961, il Festival di Sanremo propose una della sue edizioni più rivoluzionarie, con ben 24 debuttanti, alcuni di essi destinati a scrivere la storia della musica leggera italiana, a cominciare da Mina e Celentano. Ma erano presenti anche Giorgio Gaber, Gino Paoli, Tony Renis, Milva, Little Tony, Pino Donaggio, Umberto Bindi, Tony Dallara. Artisti importanti, destinati a lasciare un segno, non soltanto al Festival di Sanremo ma all'interno delle più importanti vicende della musica leggera italiana. In quell'edizione debuttarono anche artisti popolarissimi, che avrebbero venduto milioni di dischi in Italia e all'estero, ma sfortunatissimi al festival, fra cui Edoardo Vianello, Jimmy Fontana, Gianni Meccia, Bruno Martino. Debuttanti anche i direttori d'orchestra, visto che quell'anno salirono sul podio Bruno Canfora e Gianfranco Intra. Certo, sarebbe bello rivedere quell'entusiasmo e quel gusto spericolato per la gara, come dovrebbe essere logico in una professione del genere, ma oggi i cantanti prima di accettare un ingaggio chiamano il commercialista e l'avvocato, qualche volta anche lo sciamano. Ne sa qualcosa Morandi, che proprio in queste ore sta cercando di convincere colleghi noti a salire sul palco dell'Ariston. Gli argomenti di persuasione sono più che validi: se si vuole cantare in tv occorre andare a Sanremo - sostiene il presentatore - visto che quasi tutti gli altri programmi propongono trasmissioni per bambini, game-show, talent, giochi a premi con brani miseramente sfumati. Eppure, quasi sicuramente, questi argomenti non basteranno a convincere i più ritrosi, cioè la maggioranza. Il rischio è che in mancanza di nomi importarti in gara, Sanremo dovrà puntare su artisti che fra un anno o due nessuno ricorderà.

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