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James l'esule Quante sbornie a Trieste e a Roma

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Eral'abitazione romana di Joyce, che visse qui nel 1906 con la compagna Nora e il figlioletto Giorgio. Il cattolico James si stabilì nella città dei Papi per lavoro. Da Trieste aveva rispo- sto a un'inserzione della Banca Nast Kolb, che cercava un corri- spondente in grado di leggere e scrivere in varie lingue. Joyce conosceva francese, tedesco, inglese e italiano. Lo accettaro- no. Prese servizio il 1° agosto, l'ufficio era fra Largo Chigi e il Corso. Durò poco. Non soppor- tava la caput mundi: «È come un uomo che si mantenga mo- strando ai viaggiatori il cadave- re di sua nonna». Beveva molto, scialacquava lo stipendio. Nora restò incinta per la seconda vol- ta. Ma Lucia sarebbe nata a Trie- ste, dove i tre tornarono a marzo 1907. L'ultima sera passata a Roma fu drammatica. James prima di rincasare si ubriacò e non si accorse che gli rubavano il portafogli con la liquidazione.

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