Da venticinque anni «Uno Mattina» dà la sveglia all'Italia
Nel 1986 il pubblico iniziò a raccontarsi sul piccolo schermo tra lacrime e sorrisi
Il22 dicembre 1986 Elisabetta Gardini e Piero Badaloni hanno dato per la prima volta il buongiorno agli italiani segnando la nascita del programma di Raiuno. Dalle 6.45, Elisa Isoardi e Franco di Mare (con la supervisione del vicedirettore di Raiuno Maria Pia Ammirati) hanno ripercorso 25 anni di notizie e intrattenimento, mantenendo il fil rouge di una tv di servizio, dove emergono attualità, politica, medicina, scienza, cucina e oroscopi. «Dal 1987 e al 19 97 ho condotto "Uno Mattina" e accanto a me si sono avvicendati Piero Badaloni, Puccio Corona, Paolo Di Giannantonio, Ludovico Di Meo e Luca Giurato - racconta Livia Azzariti che tuttora cura i servizi sulla salute nel programma del mattino - I filmati di allora sembrano roba vintage, tra camicine, acconciature diverse, spalle imbottite e tempi televisivi più rilassati. L'idea fu di alcuni autori, come Guardì, Scotto Lavina e Criscenti: andarono in Francia e in Inghilterra, dove la tv del mattino era già realtà e tornarono con una formula studiata per noi italiani: i pezzi duravano al massimo 7, 8 minuti e c'erano tante rubriche, compresa quella che svegliava i bambini per la scuola. In quegli anni gli italiani erano più felici, facevano a gara per mandarci le dediche per i compleanni di amici o parenti; o per proporre le tradizioni dei loro paesi; erano più ingenui e più semplici. Andavamo con le telecamere anche nell'Italia che si svegliava sui posti di lavoro, nelle fabbriche, c'era meno disoccupazione e più fermento nel mondo professionale. Con "Uno Mattina" la radio cominciò a perdere ascolti». Per Pietro Raschillà, dal 2007 capo-autore «quest'anno stiamo facendo la croni-storia della crisi e il programma cambia senza volerlo. In periodi come questo siamo più in sintonia con certi umori, è un programma più caricato sull'attualità e meno rubricato. Oggi apriremo col calo dei consumi natalizi. La mattina in Rai è un grande rotocalco quotidiano, è un programma complicato e molto ricco dove i conduttori devono andare a tremila. Sono tutti bravi e mi ha incuriosito molto Gerardo Greco che conduceva l'estate scorsa, era appena tornato dagli Usa e si rifiutava di passare con disinvoltura dalla cucina alle notizie di attualità giornalistica. Non era entrato nello spirito popolare italiano del nostro programma». «Invece dalle 6.10 fino alle 6.30 c'è ora uno spazio nuovo, varato nel 2010 e poi c'è l'edizione centrale fino alle 10 - spiega l'autore della prima parte Maurizio Gianotti - Prima c'erano solo repliche a quell'ora, ma adesso puntiamo sull'intrattenimento culturale, dal teatro allo spettacolo, dai libri alla filosofia, con Guido Barlozzetti che sceglie dei temi ispirandosi alla rassegna stampa e apre un dibattito con i vari ospiti». Luca Giurato ha condotto 10 edizioni, «anche se non consecutive, ma ho il record della conduzione di Uno Mattina, dal 1994 fino a tre anni fa: iniziai con le prime elezioni vinte da Berlusconi e da allora i tempi sono davvero cambiati, si faceva un lavoro più artigianale mentre oggi c'è molta più tecnologia e internet aiuta molto. Lo spirito degli italiani si è però molto intristito, la crisi è quella che è. Viaggio spesso in treno e ieri alla stazione di Roma i negozi erano vuoti, la gente faceva la fila solo per i biglietti della lotteria. Ma non si deve mollare mai. Come diceva Mao: "la strada è a zig zag ma l'orizzonte è luminoso».