Nicola Bultrini «Io ho solo questa mia parola / che mi guida e mi protegge».
Nellascrittura asciutta ed essenziale, il poeta si muove tra la luce e l'ombra, denunciando l'intreccio irrisolvibile tra il linguaggio e il mondo. Allora "di vero c'è solo il viaggio, / l'occhio / buttato dopo il finestrino del treno"; ed infatti nel transito si compie l'esperienza degli eventi, cui fa da controcanto la consistenza del corpo. Ma "rientro povero / nella mia chiusa pelle", dice Masini, così riconoscendo la fragilità della materia, come pure del pensiero e della sua identità. Eppure nella sua poesia si fa spazio anche l'amore, come senso di straordinario smarrimento, anche quand'è abbandono. In questa fatalità "il meglio / viene solo per errore o per caso", ma senza enfasi mistica o retorica. La redenzione rimane nella parola, che continua a raccogliere e conoscere l'esistente, nella consapevolezza che i l tempo "mantiene le promesse, / sempre".