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Palma Bucarelli la lady di ferro delle mostre nell'Italia da ricostruire

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Celo dice anche una foto che la ritrae da bambina, nel 1912, a cavalcioni dei ruderi del terremoto che aveva colpito quattro anni prima Messina e Reggio Calabria. Sarà lei, la mitica Palma Bucarelli (1910-1998), Soprintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma dal 1942 al 1975, a ricostruire letteralmente un tessuto internazionale dell'arte contemporanea in Italia nel secondo dopoguerra, con infinite scelte coraggiose e all'avanguardia. Ora un libro quanto mai coinvolgente ci snocciola davanti agli occhi come in un film, attraverso 400 scatti fotografici in gran parte inediti, la sua esistenza ormai leggendaria. È «Palma Bucarelli immagini di una vita», cofirmato da Lorenzo Cantatore ed Edoardo Sassi e pubblicato da Palombi editore. Bella da far rabbrividire, affascinante, colta, intelligente, dotata di una volontà d'acciaio, mondana al punto giusto ma anche amante dello studio, presenza fissa sulle prime pagine di quotidiani e rotocalchi. Dal libro emerge non solo il ritratto di una personalità fuori dal comune, la prima donna a conquistare i vertici nell'amministrazione statale dei musei, ma perfino l'immagine di un'Italia che ha dato il meglio di sé nella ricostruzione post-bellica e poi nel boom economico. Ancora oggi la Galleria Nazionale d'Arte Moderna è quel che è anche grazie al lavoro inesausto della Bucarelli, ai suoi lungimiranti acquisti (che le procurarono critiche ed interpellanze parlamentari ma che furono pienamente premiati dal giudizio del tempo), alle sue iniziative per la diffusione dell'arte contemporanea italiana all'estero, alle sue strepitose mostre internazionali: Picasso, Mondrian, Pollock e non solo. Nel «film» girato da Cantatore e Sassi la vediamo, sempre sorridente ma quasi glaciale, con de Chirico, Gropius, Wright, Moore, Dalì, Calder, ma anche con Visconti, Antonioni, Ionesco, Steinbeck e Argan, suo nume tutelare per tanti anni. E poi con i tanti politici e capi di Stato che ebbero amabilmente a che fare con la sua ferrea determinazione. Da Einaudi a Pertini, sono sette i presidenti della Repubblica, italiani o stranieri, con cui è ritratta, e altrettanti i ministri, i politici e i capi di governo, da De Gasperi ad Andreotti, da Aldo Moro a Walter Veltroni. Infine, sono una vera e propria chicca i «nudini» della Bucarelli scattati dal suo grande amore, il giornalista e scrittore Paolo Monelli e che lei, ricevendoli in dono, commentò con un «Non credevo di essere così carina». E lo era veramente, anche senza veli. Gab. Sim.

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