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Look festivo

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Rosso, nero e oro Abito o pantaloni osare senza esagerare

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Undilemma che abbiamo tutte guardando al nostro guardaroba. Chi si è preso la briga di cronometrare il tempo che impieghiamo ad avere l'illuminazione davanti a quelle ante spalancate, ha contato tanti giorni quanti ne occorrono per un parto. Perché la cosa accade tutto l'anno. Non solo per Natale e Capodanno, ma per tutto ciò che ci scorre in mezzo: cene con amici, colleghi di lavoro, ex compagni di scuola o del corso di ballo, di quello di inglese o cene romantiche, che in questo periodo comunque si fanno più frequenti. Chi nega, mente senza il minimo pudore. Il punto è come ci sentiamo: più regine di cuori o di fiori? Perché questo è il periodo in cui dobbiamo dare il massimo. Dobbiamo e possiamo osare. Con gli accessori, con il trucco, con i colori. Ma guai a esagerare. Tenendo magari a mente quanto diceva Coco Chanel, suggerendo che vestirsi non significa indossare la prima cosa che capita a tiro. Volete essere bellissime? Largo al velluto: très chic. Vietato il maculato. Evergreen le sovrapposizioni per chi deve nascondere i punti critici. Il tubino nero? Fa sempre tanto Audrey Hepburn. Il rosso? Anna Dello Russo, direttrice di Vogue Japan, ha affermato che bisognerebbe evitare di vestirsi di rosso o verde se non si vuole rischiare di sembrare un addobbo dell'albero di Natale. L'alternativa? Puntate sulle gambe, almeno la sera. E se non le avete perfette poco male, ci sono collant coprenti, calzamaglie ricamate, spacchi pronunciati e stivali per tutti i gusti che camuffano alla perfezione i difetti trasformandoli in elementi distintivi. Alessia Marcuzzi docet. Il tacco? Alto. Se preferite la zeppa, usate qualche bijoux prezioso da applicare sul bordo o alla caviglia, giusto per renderlo più festoso. Altrimenti sbizzarritevi con il fiocco: «Classico sul davanti e sbarazzino dietro, alla vita, risalta la femminilità di ogni donna ed è subito tendenza». Parola di Vanessa Foglia, designer del marchio Abitart che invita, in questo periodo più degli altri, a vestire la nostra anima, «il luogo più sicuro dove vivere la semplicità, la gioia e l'armonia con se stessi e con gli altri». Per indossare il suo egopositivismo e soprattutto quello ci che fa «sentire bene», a nostro agio, Vanessa consiglia di prendere ago e filo e recuperare dal guardaroba. «Avete un lupetto dismesso? A mo' di cappello, le maniche lunghe possono trasformarlo in una sfiziosa cloche. In casa vostra ci sono bambini? Scucite i loro pantaloni, dal cavallo a scendere, diventeranno una borsa. Vi avanzano dei pantaloni da uomo? Indossateli con una grande fusciacca in vita: evidenzieranno il vostro décolleté. Volete un corpetto originale? Usate le cravatte su un abito tinta unita: due cravatte come fossero degli straccali, cinque o sei da annodare in vita a spirale, finendo con la punta a slanciare. Preferite la maglia di lana? Potete creare un fantastico top di calzini. Le parole d'ordine sono tre: fare, disfare e vestire. Poi basta usare zip o giocare sul doble face per cambiare look e fare «dell'upcycling, ossia del riciclo creativo, per trasformare ogni giorno in Natale».

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