Le canzoni di Natale vendono di più Bublè asso pigliatutto
Apensarlo sono soprattutto le case discografiche che, con le strenne di fine anno, vendono qualche cd in più e provano così a ripianare bilanci che, altrimenti, sembrerebbero piuttosto fette di groviera. Ne sa qualcosa Michael Bublè che quest'anno ha scovato l'uovo di Colombo. Una grande voce da crooner che canta i classici di Natale. Il cd è schizzato subito in vetta alle classifiche e ci resterà almeno fino alla fine delle feste. Certo, per vincere la corsa bisogna avere il cavallo giusto. Bisogna avere quello che ha preso il posto di Frank Sinatra nell'immaginario collettivo della voce swing per eccellenza. Michael Bublè non ha mai sofferto di complessi di inferiorità. Men che meno adesso, col suo nuovo «Christmas», uscito a fine ottobre e da ieri al primo posto in classifica anche in Regno Unito, Canada, Australia, Olanda, Sudafrica, Norvegia, Irlanda, Austria, Svezia, Corea, Argentina e Singapore per un totale di sette milioni di copie vendute. «Christmas» è un vero slalom tra gli standard, una sequela di canzoni che tutti conoscono e che tutti sono pronti a cantare in ogni momento. «Jingle Bells», «White Christmas», «All I want for Christmas is you» e «Silent night», solo per citarne alcune. Il menu è ricco e il pubblico sembra avere tanta voglia di non perderne nemmeno una. È l'eterna fortuna dell'effetto karaoke. Non si vuole sperimentare l'ignoto ma si cercano conferme alle nostre idee, ai nostri progetti, ai nostri sogni. Soprattutto a Natale. L'effetto-strenna non coinvolge soltanto Michael Bublè. Basta fare un giro tra gli scaffali dei negozi di dischi per rendersi conto che basta un abete in copertina per fare la differenza. In molti negozi ci sono addirittura interi reparti dedicati esclusivamente alle vendite di fine anno. E si attraversano i generi in lungo e in largo. Come se nulla fosse. Dal jazz alla classica, passando per il pop più commerciale. Non si sono tirate indietro nemmeno Christina Aguilera e Mariah Carey, in passato protagoniste di due uscite discografiche come «My kind of Christmas» e «Merry Christmas». Alcuni storceranno il naso per la scarsa originalità ma il pubblico apprezza. I tormentoni nascono anche dai canali televisivi specializzati. Allora ecco la compilation di Mtv che ha messo in fila Wham, Bob Dylan, Britney Spears, Elvis Presley, Johnny Cash, Simon & Garfunkel, Aretha Franklin e Duke Ellington. Se il fine giustifica i mezzi, anche i mostri sacri sono stati scomodati. Andrea Bocelli ha puntato tutto su «My Christmas» e perfino i «tre tenori» non hanno badato a spese, mettendo in fila «We wish you a merry Christmas» targato Pavarotti, Carreras e Domingo. Senza contare i cd per bambini che vanno letteralmente a ruba. Con e senza gadget. Cori di voci bianche che intonano «Jingle Bells» passano avanti ai giganti delle sette note. Per un regalo non si bada a spese e allora si possono scegliere anche cd con la copertina sonora, con tanto di albero di Natale che suona e si illumina a tempo. Si arriva così ai veri e propri cult di Natale. Su tutti il cd di Al Bano, ancora in circolazione con i suoi successi natalizi. E che dire di Irene Grandi? Anche lei solo qualche anno fa, ha puntato sulle «Canzoni per Natale», cover d'autore per un regalo mai fuori luogo. Il disco di Natale che è rimasto nella storia, però, è datato 1984 ed è «Do they know it's Christmas», canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure per raccogliere fondi e combattere la fame in Etiopia. La versione originale è stata rilasciata a nome del progetto Band Aid. Infine la musica classica. Orchestre sinfoniche a ritmo dei grandi classici. In tutte le salse. Senza esclusione di colpi. Fino al parossismo. Fino alla «James Last & his Orchestra» che esegue l'Adagio di Albinoni e l'Ave Maria. Tra il sacro e il profano, tra il serio e il faceto una storia che si ripete. Una passione che coinvolge tutti e non tramonta mai. Grandi e piccoli, fan di tutte le età. Fino al prossimo Natale. Fino a che ci saranno strenne da comprare.