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Laura Pausini infiamma Roma l'ultimo dell'anno

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Lacantante romagnola, vera star italiana della musica mondiale insieme forse al solo Andrea Bocelli, è tornata dopo due anni a far sentire la sua voce dal vivo, un periodo di stacco fortemente voluto per lo stress accumulato negli ultimi 10 anni di intensissima attività, e per la voglia, da lei stessa spesso sottolineata, di passare un pò di tempo con la sua famiglia. Il tour vero e proprio parte giovedì da Milano dove si fermerà fino al 29 dicembre (concerto anche a Natale, già venduti 65mila biglietti), per poi spostarsi a Roma il 31, dove si esibirà dalle 22 alle 23,55; poi il countdown di fine anno e quindi un'ora di cover degli anni '80, per poi riprendere il suo spettacolo consueto. Laura, fasciata in spettacolari e forse discutibili costumi di scena dello stilista Cavalli, si presenta ai suoi affezionatissimi fans (lei li chiama «i pausiniani») con la verve e la simpatia di sempre, grande energia e voglia di concedersi per sanare l'astinenza biennale del suo pubblico. Il palco disegnato da Mark Fisher, rimanda ad un tempio del Bernini rovesciato verso gli spettatori, in cima al quale c'è un grande occhio-schermo su cui scorrono immagini di tutti i tipi. Il design delle luci è affidato a Patrick Woodroffe che ha lavorato con Abba, Ac/Dc, Genesis, Janet Jackson, Robbie Williams. La Pausini viene ripresa contemporaneamente da diverse telecamere a bordo palco che rimandano a due maxischermi laterali. Nella grande passerella triangolare c'è lei, sempre applauditissima, la percorre spesso in un abbraccio continuo con la folla adorante fra cui, rivela, in questa prova riminese ha voluto anche tutti i suoi ex compagni di scuola, dalle elementari alle superiori. In definitiva un grande e anche caldissimo show ben diretto da Marco Balich, con sei ballerini che si muovono sulle coreografie di Nikos Lagousakos che aveva lavorato alle cerimonie di apertura delle Olimpiadi di Atene e Torino. E una band di buon livello, con Paolo Carta, Nicola Oliva, Emiliano Bassi, Matteo Bassi e Bruno Zucchetti con i coristi Roberta Granà, Monica Hill e Gianluigi Fazio, anche se gli arrangiamenti non sempre appaiono all'altezza di tutto il resto. L'impressione generale è che non si sia badato a spese, visto il notevolissimo peso commerciale della star romagnola che presenta tutta la sua produzione più recente, ma non fa mancare ai fan il conforto dei pezzi più famosi. E quando la musica è finita, continua a gratificarli uscendo in accappatoio solo per ritirare pupazzetti, disegni e firmare autografi.

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