Cucinotta superstar «Io, diva mediterranea ora sbarco in Cina»
Così,la vulcanica Maria Grazia Cucinotta si appresta a mettere in atto una serie di progetti da sogno. Signora Cucinotta, nei suoi programmi ci sarà anche la tv? «Sono nata in tv con Arbore e da allora ho realizzato tanti sogni grazie al piccolo schermo. In televisione mi tirano fuori sempre il lato comico mentre al cinema ho spesso ruoli drammatici. In ogni caso, non mi creo problemi d'immagine e non ho pregiudizi, posso fare tutto con estrema sincerità e dopo 25 anni credo di potermelo permettere. Anche se per il teatro sono troppo timida e per il musical non sono adatta». Per il cinema invece cosa ha in cantiere? «Mi sto affacciando verso nuovi continenti, come il Brasile e la Cina, sia nel ruolo di attrice sia in quello di produttrice. La parentesi americana è durata 8 anni, è stata molto bella ma è finita: ora ci sono altri posti che meritano di essere esplorati. In Cina stanno realizzando il loro primo blockbuster con un budget di 94 milioni di dollari e proprio lì proporrò due commedie. Mentre in Brasile sto progettando un film più intellettuale, quasi un viaggio dantesco attraverso i grandi cult della storia italiana, come "Ladri di biciclette" di De Sica e la "Dolce Vita" di Fellini». Il suo sbarco all'estero è sintomo della crisi italiana? «Io mio vizio è di essere zingara, non riesco a stare ferma, è accaduto solo per mia figlia Giulia, che ora ha 10 anni. La crisi è tanta e tutti hanno paura di investire, senza sapere che tax credit e product placement sono ottimi strumenti per investire nel cinema perché fanno risparmiare fino al 42% sulle tasse: c'è quindi un ritorno d'immagine e un risparmio di tasse. Ora i cinesi hanno comprato il debito americano, credono molto nel cinema, danno spazio ai giovani e lavorano 24 ore al giorno: sono invincibili». Mentre da noi le aziende non investono in cultura... «Preferiscono buttare i soldi negli spot o nelle copertine da gossip, dimenticando che il cinema è comunicazione. Per superare la crisi dobbiamo recuperare credibilità all'estero, far vedere quanto valiamo, senza ridicolizzare i nostri tesori artistici e le nostre professionalità. Vivendo spesso all'estero non faccio che vedere copertine su un'Italia devastata e questo non ci aiuta. L'Italia è fatta di milioni di persone che lavorano e che non devono pagare l'errore di 10 o 15 persone che vengono attaccati di continuo. Gli Italiani hanno una natura masochistica, ognuno pensa al proprio orticello, ma il futuro è l'estero». Emozionata di fare la madrina a Capri Hollywood? «Sarà un momento piacevole da passare con la mia famiglia e con tanti altri attori di diverse nazionalità. Lì si mette da parte l'essere star e si condividono progetti da fare che, come è già accaduto, spesso si portano a termine. Ogni anno è una sorpresa e l'ideatore Pascal Vicedomini è un fuoco d'artificio, gli americani impazziscono per questo festival. Tra i tanti divi presenti, ce ne saranno alcuni lanciati verso le candidature agli Oscar come Michael Fassbender di "Shame" e Michael Hazanavicius con la moglie Berenice Bejo, regista e attrice di "The Artist", oltre ai nuovi talenti italiani della commedia come Fabio De Luigi e Chiara Francini. Presidente del festival è Gino Paoli affiancato dall'attrice premio Oscar Melissa Leo, mentre tra le anteprime di lusso è atteso "Alvin Superstar 3"».