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Defiscalizzazioni per la Cultura, così parlò Ornaghi

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E,ancora, l'input alla definizione della legge sullo spettacolo dal vivo e il ritorno dagli Usa di due statue dell'antica Roma. La giornata del ministro della Cultura e dello Spettacolo, Lorenzo Ornaghi, è stata concentrata di passerelle e dichiarazioni. Ed è culminata nell'affermazione della centralità delle bellezze artistiche, del paesaggio e dei monumenti nello sviluppo dell'Italia (mentre è di un misero 0,19 per cento quanto il bilancio dello Stato dedica al settore). E anche in una ispirata citazione di Dostojevskij: «La bellezza salverà il mondo». Il ministro ha cominciato la maratona al San Michele a Ripa, dove i Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale hanno illustrato l'attività del 2011, tra cui spicca il recupero di 34.612 reperti archeologici. «Doni ai cittadini italiani», ha commentato Ornaghi che ha poi annunciato il ritorno nel Belpaese di due statue romane (una Fortuna del II secolo e una donna del I secolo, a grandezza naturale) scavate nel Lazio, esportate clandestinamente e finite ad abbellire la sede delle assicurazioni Humana a New York. Che ha deciso di restituire il maltolto e presto. Torneranno prima di Natale. Seconda tappa del rettore della Cattolica di Milano, la Camera dei deputati, dove si è svolto il convegno di Italiadecide sul futuro del Belpaese alla presenza del gotha dei beni artistici e archeologici nostrani, ovvero il sottosegretario Roberto Cecchi, Andrea Carandini e Antonio Paolucci. È qui che il ministro ha osservato che i cittadini percepiscono sempre più come un bene comune il patrimonio del Belpaese. Una ricchezza che va non solo conservata, ma rilanciata. Ecco perché «il 21 per cento dell'Iva che grava sulle sponsorizzazioni e il 10 per cento sui lavori di restauro, con deducibilità solo del 19 per cento sulla cifra erogata dai privati» sono da rivedere. Come? Lavorando «sulla semplificazione delle procedure degli sgravi fiscali, che sono complicate e farraginose». Concetti ripetuti nella audizione al Senato dove Ornaghi ha illustrato le linee guida del proprio dicastero. L'annuncio più «politico» è stato quella della riconferma di Paolo Baratta alla presidenza della Biennale di Venezia, una decisione presa dopo aver sentito Comune ed enti locali. Alla notizia il ministro ha unito l'auspicio di spazi adeguati alla Mostra del Cinema, «la più antica e prestigiosa del mondo». Ornaghi ha posto anche l'accento sui tre ddl relativi a restauratori, danneggiamento beni e qualità architettonica, sottolineando l'intenzione di unificarli.

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