Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

De Sica: «Vi racconto con allegria l'Italia allo sfascio»

default_image

  • a
  • a
  • a

«Ilfilm di Natale è il più difficile, ma aveva preso una strada diversa dal modello originale del 1983 - spiegano i Vanzina - Il cinepanettone, anche se non ci piace il termine, lo consideriamo una cosa nostra e, quando l'anno scorso è stato annunciato il sorpasso di Aldo Giovanni e Giacomo, abbiamo offerto la nostra collaborazione a De Laurentiis. Abbiamo così riportato la commedia in Italia, sulla neve, per raccontare con allegria l'Italia di oggi allo sfascio. Se all'epoca si viveva con euforia, oggi i valori sono tutti cambiati: c'è la russa (Olga Kent) che fa la schiava del magnate e i figli tecnologici che alla fine hanno gli stessi problemi di sempre ». La storia del film (da venerdì in 750 sale) racconta un inedito Christian De Sica, da donnaiolo reso cornuto dalla moglie (Sabrina Ferilli), che si ritrova con i figli a Natale nella sua bella casa di Cortina. Attorno a questa coppia borghese ruotano tanti divertenti personaggi. Da Dario Bandiera nel panni dell'autista dell'ad di una grande azienda di gas (Marescotti), che deve salvare l'Italia in crisi (come la sua società) acquisendo forniture dal riccone russo di turno. Esilaranti le due coppie di parenti serpenti: Ricky Memphis con Valeria Graci invidiano Giuseppe Gacobazzi e Katia Follesa che sono riusciti ad andare a Cortina dopo una vincita ad "Affari Tuoi". Ma i veri comici involontari di questa commedia natalizia sono i vip che interpretano se stessi, da Simona Ventura a Emanuele Filiberto di Savoia, dalla contesse De Blanc (madre e figlia) al principe Giovannelli, allo stilista Balestra, all'allenatore Prandelli e a Signorini alle prese con una megafesta di fine anno. Tutti vip «dei quali - dice Parenti - abbiamo preso il ciak peggiore per mettere in risalto la scena da noi soprannominata dei "mostri"». Per De Sica, stavolta in un ruolo da protagonista che non lo vede in coppia né con Boldi né con Ghini, «mettere le corna a Sabrina non è facile. Di solito le belle donne non fanno ridere, ma lei, come la Vitti, sa prendersi in giro. Altro che Bondi, Sabrina è molto meglio: mi hanno sempre classificato attore di coppia ma non mi sento tale e scoppiato sono andato al massimo. Riguardo alla battuta finale "Morto un papi se ne fa un altro", non è c'è alcuno sciacallaggio nei confronti di Berlusconi. Sono contento di fare sia i cinepanettoni sia film più impegnati, come è successo con Avati o con Johnny Depp: come diceva mio padre, un artista deve saper fare tutto. Mi reputo un attore brillante, nella linea che va da Vittorio De Sica a Walter Chiari, non sono un comico di battuta e nemmeno di maschera, ho un fisico borghese come i miei personaggi, mentre i comici sono tendenzialmente proletari e hanno maschere popolari. Io, al contrario interpreto il borghese antipatico, prepotente e sopraffattore. Per me Sordi è stato un punto di riferimento imprescindibile e mi confrontavo spesso con lui in persona. I nostri film di Natale raccontano l'evolversi di una certa borghesia, il suo modo di essere, i suoi valori o non valori. ll cinepanettone, che abbiamo inventato noi, compie ormai 30 anni: nemmeno James Bond è durato tanto e, comunque, cambia sempre attore, mentre io li ho fatti proprio tutti». Infine, per la bella Ferilli, al quarto film con De Sica, «le dinamiche sono cambiate: prima ho sempre patito le sue corna ma ora non più».

Dai blog