Quella bellona imposta da Mazzarino
Labellona fu imposta dal committente seicentesco del tempio, il cardinale Giulio Mazzarino, il politico mentore a Parigi di Luigi XIV e successore di Richelieu. Dunque il poten- tissimo diplomatico - che volle il suo nome inciso sulla facciata - fece immortare tra le colonne di Martino Longhi il volto di sua nipote, Maria Mancini, amante del Re Sole. Ma la madame potrebbe essere l'altra nipote, Orten- sia Mancini, andata sposa al paranoico e ricchissimo Armande Charles de La Porte de La Meilleraye dopo che lo zio l'aveva rifiutata a Carlo Stuart, al duca di Savoia e a quello di Lorena. Non resta traccia invece del poeta romanesco Bartolomeo Pinelli, sepolto nella chiesa ma senza lapide.