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Dracula d'Argento In 3d il mito del succhiasangue

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Operlomeno non come lo si era prima. Dracula è più di un semplice personaggio: Dracula è uno dei miti della letteratura gotica d'ogni tempo. Muore e rinasce, trafitto da un raggio di luce che lo fa risorgere ogni volta, la notte successiva. Il mito di Dracula attraversa le epoche, le mode e le tendenze. Letteratura e cinema senza soluzione di continuità. Dal bianco e nero al colore, come se nulla fosse. Fino all'attuale 3D. Fino a uno dei maestri dell'horror italiano. A Dario Argento. Dopo Bela Lugosi, Murnau, Herzog, Coppola, Polanski, Coppola e Dreyer, ora anche l'Italia si misura con il mito del Conte Dracula. Senza timidezza o complessi di inferiorità. Come dimostrano le parole di Argento che lancia subito il suo guanto di sfida. «Con il mio Dracula vi sembrerà superato persino Avatar», ha esordito il regista romano che ha presentato in anteprima alcune scene della nuova pellicola al «Noir in Festival» di Courmayeur. «Mi ha attratto - spiega il regista - lo scambio continuo amore-morte, l'idea di bellezza letale che aleggia nel romanzo. Avere da confrontarsi con i maestri del passato è più che mai eccitante. Lasciata da parte ogni presunzione, mi sento stimolato, misurandomi con il grande cinema, a migliorarmi: tenendomi a distanza da operazioni di moda tipo Twilight». Dracula 3D targato Argento non farà sfoggio di pipistrelli: «Un aspetto che mi ha conquistato del personaggio - prosegue Argento - è la sua natura in perenne trasformazione. Lo scopriremo in sembianze di lupo, di mantide, di altre creature, non però di pipistrello, troppo visto in tutti i film. Le metamorfosi sono tra le chiavi più interessanti da esplorare, finora assai poco trattate nel cinema». L'uscita del film nelle sale è prevista tra marzo e aprile dell'anno prossimo. Proprio in concomitanza con le celebrazioni per il centenario della morte di Bram Stoker, il papà di Dracula. A onor del vero lo scrittore irlandese ha ripreso il mito del vampiro che era stato lanciato nella letteratura da John William Polidori. Nel 1897, però, Stoker ha realizzato un romanzo dalle atmosfere cupe e oscure, in cui l'orrore e la minaccia, sempre ben presenti, assillano i protagonisti, in un crescendo rossiniano di emozioni che conduce alla scoperta dell'orrore rappresentato dal tetro vampiro. Nel cast del Dracula 3D di Dario Argento, i due protagonisti maschili sono il tedesco Thomas Kretschmann, nella parte di Dracula, che con Argento aveva già lavorato quindici anni fa in «La sindrome di Stendhal», e Rutger Hauer, che incarna l'instancabile cacciatore di vampiri Van Helsing, scelto, a detta del regista, «perché è olandese come il personaggio interpretato». E non poteva mancare la figlia Asia. «Mia figlia - prosegue il cineasta - che ho voluto nel ruolo di Lucy, è da tempo una compagna di viaggio: è stata mia protagonista in diversi titoli e io sono stato vicino al suo lavoro da regista, producendole anche un film». La pellicola di Argento sarà assai fedele all'originale di Stoker, a cominciare dall'ambientazione tra i Carpazi in Transilvania e non nell'America dei nostri giorni. Una Transilvania ricreata nel borgo di Ricetto di Candelo vicino Biella e nel castello di Montalto Dora, in Piemonte. «Quel che mi affascina del 3D, che amo da quand'ero ragazzo - confessa il regista - dai primi tentativi come quello classico anni '50 di "Delitto perfetto" di Hitchcock, è la profondità, molto più del suo pop up e uscire dallo schermo. Non ci saranno quindi schizzi di sangue e simili che arrivano in platea, come nel nuovissimo "Twixt" di Coppola. Il mio obiettivo è costruire e sfruttare questa profondità, specie nelle scene nella foresta, con gli alberi che ne diventano il paradigma, così sparsi a diverse distanze. Una cosa possibile grazie alla nuova cinepresa Alexa della Ariflex, quindi tecnica tutta europea che rende "Avatar" obsoleto, cui si aggiungono circa 80 effetti speciali che stanno realizzando in America». Persone sgozzate, fatte a pezzi, teste che volano, tombe e bare che si scoperchiano, volti che si trasformano acquistando il ghigno dovuto ai canini giganti, donne nude che fanno l'amore con uomini sempre vestiti, sangue rosso che sembra colorato sono una sintesi di «una storia più complessa, quella fedele al libro di Stoker, che mi ha affascinato - conclude Argento - nel permettermi di spingere molto sulla strada di amore e morte, ambivalenza difficile da realizzare, per cui ho puntato molto sulla recitazione perché gli attori seguissero in modo credibile ambedue le pulsioni e creassero personaggi tutti su questo doppio binario». Il progetto del «Dracula 3D» nacque quasi tre anni fa dalla «delusione che mi lasciò il "Dracula" di Coppola», conclude Argento. Speriamo che Gary Oldman non si svegli.

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