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La parodia trionfa da «Succhiami» a Frankenstein

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Esu questa scia i produttori cavalcano le onde della comicità di tutti i tipi, tra commedie, cinepanettoni e parodie, genere apprezzato dal pubblico internazionale. Dopo il successo di «Mordimi», ecco che dal 13 gennaio arriva nelle sale «Succhiami» di Craig Moss, commedia-parodia della saga di «Twilight», all'insegna dell'eros ridanciano ed esplosivo. Passati tre film e cinque anni di bacetti al chiaro di luna, finalmente Edward e Bella si danno alla pazza gioia spaccando spalliere dei letti in luna di miele. Non solo, Jacob smette di gridare «al lupo, al lupo», per abbandonare amareggiato e depresso anni di palestra e buttarsi sui carboidrati. Tutto sembra finito, ma «dei valori del sangue sballati regaleranno nuove sorprese al triangolo amoroso più tormentato della storia». Gli studi cinematografici hanno così realizzato film per i Twi-not, parodie della saga Twilight con battute sulla cultura pop del momento: da Lady Gaga ai Black Eyed Peas, dal reality Jersey Shore ad Alice in Wonderland. Da oltreoceano arrivano invece le news di «Dark Shadows» di Tim Burton che recupera la sua vena horror-gotica con il suo attore feticcio, Johnny Depp, pallido da un'esagerata mano di cerone e simile a Micheal Jackson. Qui Depp rifà il verso agli artigli del suo «Edward mani di forbice», ma veste i panni di Barnabas Collins vampiro americano del 700, che viene bruscamente catapultato negli psichedelici anni '70. Capo indiscusso della compagine è Elizabeth Collins, alias Michelle Pfeiffer, nel ruolo di una fredda, compassata e autoritaria matriarca di una strampalata famiglia con molti scheletri nell'armadio. E sempre Tim Burton rifarà, dopo 30 anni da «Frankenweenie», un film sul mostro creato da Mary Shelley, prodotto dalla Disney e adatto a piccoli e grandi. Sul fronte italiano la parodia, a parte quella demenziale di Ezio Greggio, è più legata al genere sentimentale. E anche se il film vira più sulla commedia, Fabio Volo, da venerdì nelle sale con «Il giorno in più» tratto dal suo libro, non può fare a meno di rivisitare personaggi da parodia. Accanto a lui, Isabella Ragonese è trasformata nella classica donna da spot in una New York edulcorata: «È stato divertente fare la parodia della donna ideale, dell'icona silenziosa sul tram di cui puoi immaginare tutto, idealizzarla». Mentre Fabio Volo ha sottolineato che la «nostra generazione di trentenni non è di bamboccioni e spaesati. I miei personaggi non hanno la sindrome di Peter Pan ma mettono se stessi al centro, hanno desideri reali, non indotti, come sposarsi e fare figli. Sono semplicemente uomini e donne».

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