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Nicola Bultrini La poesia di Alberto Toni è sempre tessuta nella Storia.

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Toninon vuole soltanto pensare all'essenza del governo del popolo, ma anche e prima porne in luce la conquista. Le visioni sono di un evento bellico, insieme a riflessioni e domande, urgenti per l'io del poeta che presto diventa un noi. Allora il conflitto, i caduti e le madri che tenendo viva la memoria creano il senso del domani. La voce del poeta, attenta al reale, ma senza retorica, avverte che «democrazia è pazienza», una vicenda collettiva da costruire su una legge scritta. Dopo la lotta il tempo cancella parte del dolore, ma non il sangue dei caduti, «perché la morte non sia definitiva, ma / trama sottilissima, come un nodo». E ogni volta bisogna «riagguantare il lavoro perduto» per «scrivere la parola buona», che sia visibile educazione quotidiana. Ma «fare la guardia è necessario», perché Democrazia è una parola da sillabare ogni giorno per sorreggersi consapevoli nel cammino.

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