Dopo anni di indecisione lo Stato divorò i terroristi in 500 giorni
Ovverocome lo Stato uccise le Br. Chi ha vissuto quegli anni, catalogati nei libri scolastici recenti come «di piombo», ha una versione dei fatti incompleta, piena di lacune su alcune determinazioni disarticolate, passaggi a vuoto in una vicenda incomprensibile, soprattutto nell'apparente consunzione di un movimento eversivo organizzato su livelli di alta professionalità strategica e criminale. Un attento osservatore come Nicola Rao - giornalista di razza e autore di apprezzati interventi sui temi terroristici - mette a segno con «Colpo al cuore» (Sperling&Kupfer, 176 pagine, euro 17) uno scoop sotto forma di rivelazione dell'escamotage «tecnico» col quale le Brigate Rosse vennero debellate nel giro di 500 giorni, tra il 1981 e il 1982. E, nell'organico e dettagliato racconto, l'esclusiva non è frutto di manipolazioni di vecchi testi o di cevellotiche riesumazioni di teorie, bensì è ben viva e pulsante attraverso lo specchio migliore del giornalismo: la testimonianza. A renderla, in esclusiva, quell'Antonio Savasta , trent'anni fa giovane leader dell'eversione di sinistra , chiamato da Roma in Veneto per gestire il rapimento dell'ing. Giuseppe Taliercio. Ma la stella a cinque punte comincia a brillare sempre meno con la sua luce sinistra annacquata dal «water boarding»: è di quel sistema non convenzionale che lo Stato si serve per far «cantare» i brigatisti rastrellati in giro per l'Italia. Così, dopo una lunga e per molti versi ancora incomprensibile impasse, l'organismo inquirente e i poteri forti si sono mossi con decisione, aprendo una nuova drammatica stagione dall'esito quantomai incerto. In questa fase del racconto-verità emerge in tutta la sua ampiezza la capacità descrittiva di Nicola Rao, sempre animato da una curiosità che valica il primo step della conoscenza. L'autore va oltre e tira fuori dal cilindro delle sue rivelazioni un altro «teste», mai fin qui ascoltato con attenzione: il commissario di Polizia Rino Genova, tra gli artefici dello smantellamento della colonna genovese. È lui a essere inviato sulle tracce del gruppo che sta operando in Veneto. Con le sue dichiarazioni racchiuse nel libro di Rao, l'occhio di bue inquadra la scena della parabola brigatista. Con la tortura killer silenzioso del colpo al cuore. Marino Collacciani