Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Quando l'onda d'urto della Storia colpisce le corde del cuore

default_image

  • a
  • a
  • a

Nonla pensa così Aram Mattioli e lo dice chiaro con il saggio «"Viva Mussolini" - La guerra della memoria nell'Italia di Berlusconi, Bossi e Fini», edito nella Collezione Storica Garzanti, 267 pagine, 22 ero. Il libro però è molto più che un resoconto sulla «guerra della memoria» dall'inizio dell'attività politica di Berlusconi. La tesi di Mattioli, professore di Storia all'Università di Lucerna (il testo originariamente è in tedesco), si condensa in poche righe del terzo capitolo: «...il fascismo possedeva un doppio volto, di violenza e belle apparenze. E l'uno non esisteva senza l'altro...». Gli storici hanno riaperto un ampio capitolo sul Ventennio e, in generale, sulle vicende della prima metà del Novecento. Una parte di questi storici si è beccata l'etichetta di «revisionista», c'è chi l'ha meritata e chi no. Altri hanno raccolto attenzione e interesse. E non solo da parte degli addetti ai lavori. Ecco, Mattioli li boccia tutti. È fatica inutile e anche un po' apologetica studiare la parentesi fascista che è da condannare senza distinzioni. Un paragrafo del libro si intitola «La dittatura all'acqua di rose che ha fatto anche del bene». Non è così, per Mattioli: il fascismo ha fatto solo del male e non ne vanno valutati momenti e correnti. Una parte fondamentale del saggio attacca le distinzioni storiche tra il partito fondato da Mussolini e il Nazismo. «Il revisionismo non va confuso su una revisione che poggi su solide basi scentifiche, che naturalmente fa parte del mestiere dello storico - scrive l'autore - L'ondata revisionista che si è abbattuta sull'Italia da ormai vent'anni non ha nulla di scientifico e ha ben poco a che spartire con le nuove conoscenze storiche». Con queste parole attacca anche Renzo De Felice (la sua «Intervista sul fascismo» è del 1975, quando Berlusconi era un imprenditore con meno di quarant'anni), ignorando la carica di rinnovamento che la visione dello studioso ha impresso alla storiografia europea. Mattioli ha scritto un saggio pieno di cuore, passione e convinzione. Un saggio che è l'esposizione di un sacrosanto punto di vista. Ma non è possibile non ricordare che cuore e passione non sono caratteristiche di uno storico rigoroso.

Dai blog