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Rondi: «Squadra vincente non si cambia»

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Proporròil rinnovo della nomina di Piera Detassis al collegio dei soci fondatori, fosse per me la rinnoverei a vita. La sua nomina spetta a me che sono il presidente e tecnicamente io sono in scadenza a giugno, lei invece lo è a dicembre e io la posso rinominare dal 1° gennaio. Il mio mandato è conferito dal collegio dei soci fondatori e il mio contratto dice che sono rinnovabile, pertanto penso di esserlo a giugno. Se non sarà così, continuerò perché la vita nei festival è elettrizzante e credo che si possa fare sempre di meglio. Comunque, il direttore artistico di un festival se scade a dicembre nel suo mandato quadriennale e non viene nominato il 1° gennaio, significa che tutto il lavoro fatto è stato vanificato. Anche perché a febbraio si avvicina il Festival di Berlino, guai se il direttore del Festival di Roma si trova sguarnito, saremmo già sopraffatti. Un direttore è la diga che frena le aggressioni. Sono soddisfatto in modo completo più dell'anno scorso. E il merito del successo è tutto del gruppo di lavoro, coeso come non mai». Rondi ha poi tracciato anche il bilancio della sesta edizione, che si è conclude ieri sera: «Il primo merito è del direttore generale Francesca Via, con la sua organizzazione disinvolta e poi del gruppo creativo, in primis il direttore Detassis: vi garantisco, non ho mai incontrato un direttore più bravo di lei, anzi, è perfino più brava di me. Non solo, è l'unico festival con una sezione completa, Extra, per il documentario, Alice ha avuto "Tintin" e non poteva fare di più, il Focus sul cinema inglese è stato una rivelazione, Roberto Cicutto ha dato il meglio con il suo mercato, l'unico a competere con i mercati americani». Per il sindaco Alemanno, presente ieri alla cerimonia di premiazione, «se il Ministero ci dà una mano possiamo crescere nel mercato che porta al coinvolgimento dei produttori. La formula va benissimo e possiamo sviluppare ulteriormente il settore legato al mercato, soprattutto se avremo l'appoggio da parte del Ministero». Din. Dis.

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