Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Pompei e red carpet romano: che incubi, ministro

default_image

  • a
  • a
  • a

Isuoi editti d'esordio, recapitati con dovizia ai media, come il panem che gl'imperatori romani distribuivano alla plebe insieme con i circenses, hanno riguardato Pompei e il Festival del Cinema di Roma. Argomenti squisitamente politici per l'ex Governatore del Veneto. Il parco archeologico campano indicato come priorità del proprio mandato era funzionale nella contrapposizione al predecessore Sandro Bondi, del quale la Sinistra chiese la testa - ottenendola anche per esile resistenza pidiellina - in seguito al fragoroso crollo pompeiano. Della kermesse cinematografica capitolina Galan sostenne, nei primi vagiti ministeriali, che non ha nulla a che fare con la Mostra del Cinema di Venezia, unica manifestazione degna di questo nome nel Bel Paese, sicché ad essa vanno dedicati ogni attenzione e ogni finanziamento. Ebbene, che cosa hanno registrato le ultime cronache? Ohibò, un altro crollo in quella Pompei che il ministro dice di avere in cima ai propri pensieri da suppergiù sei mesi. E un ennesimo scivolone sulla Capitale. Ora, pare assai strano che Galan s'impegoli sull'argomento Festival di Roma anche se non richiesto. Prendete la gaffe dell'altroieri. «Al Festival non sono stato invitato e comunque non ci andrei» aveva attaccato. Salvo poi correggersi in serata, quando dal Parco della Musica gli hanno ricordato che Gian Luigi Rondi, presidente di Cinema per Roma, di inviti a propria firma gliene aveva fatti recapitare ben due. «Concorderò in settimana, con i vertici del Festival«, ha fatto allora sapere il ministro riguardo al suo red carpet capitolino. Poi se n'è partito per l'amata Laguna, dove ha inaugurato la mostra «Volti e luoghi del 1848-49 a Venezia». E a Roma come hanno reagito? Fulmineo, Rondi ha spedito al ministro una terza missiva con l'elenco dei 4 film italiani in gara. Dall'Auditorium fanno sapere che i ticket venduti finora superano i 50 mila. Il sindaco Alemanno osserva che «Galan ha fatto tutto da solo, nessuno dà fastidio a Venezia, non ci ha dato un soldo in più degli anni passati e vorrei che ci facesse lavorare in pace». Tranchant il Governatore Renata Polverini: «Galan non ce l'ha col cinema, ma con il Lazio». A pensar male si fa peccato...

Dai blog