Olivia Newton John protagonista al Roma Film Fest
È una festa comica il ritorno sulle scene cinematografiche della mitica Sandy di Grease, Olivia Newton John. È una suocera pazzerellona che si fa di cocaina per 'liberarsì e ballare al pazzo matrimonio della figlia. Risate a crepapelle oggi al Festival di Roma per il film australiano fuori concorso A few best men di Stephan Elliot, regista di Priscilla, la regina del deserto, un cult degli anni '90. E a marzo lo si vedrà nelle sale distribuito dalla Lucky Red con l'azzeccato sottotitolo Tre uomini e una pecora. Quest'ultima, assurda co-protagonista di un film surreale, sfilerà oggi persino sul red carpet dell'Auditorium. Sessantatre anni ben portati, look maschile, Olivia nel film è una altolocata moglie di un senatore australiano, impegnata a far sì che il matrimonio con ospite mezzo parlamento, come sottolinea ad ogni piè sospinto il marito, funzioni a meraviglia. Peccato che il futuro marito della figlia, londinese, si sia portato appresso, essendo orfano, la sua 'famiglià: tre ragazzoni inglesi (uno di loro è Kris Marshall) che ne combinano di tutti i colori trasformando un matrimonio perfetto con orchestrina, addobbi, spettacolare vista panoramica sui canyon australiani un 'oggi le comichè spassosissimo. E l'attrice australiana, che non ha mai smesso di cantare, dà vita ad un personaggio che da lady diventa via via trasgressivo. E la pecora? Assurdo, ma è l'asso politico nella manica del senatore. «È qualcosa di folle questo film - ha detto oggi Olivia Newton John - e mi piaceva cambiare, quindi ho colto l'occasione di Stephan Elliott». Il regista è felice che «stia per arrivare in Italia, a Milano, il musical tratto da Priscilla - sarà al teatro Ciak dal 14 dicembre prodotto dal Mas, ndr - è incredibile come dopo 20 anni quella storia piaccia ancora e spero che anche A few best men diverta altrettanto a lungo. A me - ha proseguito il regista - piace essere sovversivo e trasgressivo. Ho cominciato la mia carriera facendo riprese ai matrimoni, ho imparato così il mestiere e ne ho viste di tutti i colori. Con questo film mi sono vendicato». Il set è stato talmente esilarante che «ho dovuto buttare tanta pellicola, era inutilizzabile perchè tutte le scene erano tremolanti. Non abbiamo fatto prove, non ci credo, io voglio la spontaneità e l'energia. Siamo andati sul set e ho detto agli attori, adesso basta con il copione, liberatevi». Anche per Olivia Newton John «è stato spassoso, all'inizio ero nervosa, poi non mi sono più fermata». E Sandy, il personaggio di Grease (1978), per cui è ancora fermata per strada? «Il bello è che mi fermano da bambine di 7 anni a signore di 70 e questo vi dice da quanto tempo sono in giro!. Sandy vive ancora, fa parte della mia vita e sono contenta che ancora oggi sia così amata». In questa wedding comedy, che può ricordare Funeral party, 4 matrimoni e un funerale, piuttosto che Una notte da leoni, c'è di sottofondo un discorso tutto australiano sull'amicizia o meglio sulla 'bromancè, il forte legame tra maschi che si sentono fratelli. «Vi dimenticate - ha scherzato infine Stephan Elliott - che l'Australia è nata come colonia penale inglese e che le donne sono arrivate dopo?».