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È la complicità il segreto delle coppie felici

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Peròsi può fare qualcosa per tenerlo in vita più a lungo possibile, per essere raggianti come quando si vive lo stato nascente del sentimento, per restare amanti e non diventare mai coppia adattata, annoiata, separata in casa, rassegnata, o con la voglia di libertà, costi quel che costi. L'emozione e il sogno dell'innamoramento possono resistere se si tengono alla larga i «sabotatori», come li chiama lo psichiatra e psicoterapeuta Fausto Manara, ovvero noia, solitudine, rancore, sensazioni e sentimenti sicuramente vissuti dalle 84 mila coppie che si sono separate nel 2008 (ma sempre in aumento) e che molte altre, seppur «scoppiate», per quieto vivere, perbenismo, senso di colpa o chissà cosa, non ne prendono atto. Tutto ha origine da un «peccato originale»: per lo psicoterapeuta queste coppie non sono costruite sulla conoscenza reciproca, perché all'inizio di una storia, l'insicurezza, il timore della solitudine e il conformismo possono indurci a dare una falsa immagine di noi e a fraintendere i nostri autentici desideri. Eppure secondo Manara, autore di «Amici, nemici, amanti possibili» (Sperling&Kupfer), un po' saggio e un po' manuale, malgrado le difficoltà, le coppie felici esistono: basta tenere alla larga la tentazione di voler rendere il partner uguale a noi, non restare in silenzio, non censurare gli istinti, non cadere nell'ipocrisia, vera bomba a orologeria, pur di creare un clima amichevole e una falsa armonia. La coppia deve riconoscere l'autonomia e gli spazi dell'altro, per vivere i momenti insieme con fantasia e disponibilità, non deve conoscere la competizione, la gelosia, l'invidia, né provare fastidio o noia di fronte ai problemi dell'altro, né piegarsi al sesso dell'obbligo. Fra i due deve esserci accoglienza, calore, tenerezza, intimità, la condivisione del proprio mondo emotivo e soprattutto complicità. Per mantenere a lungo la fase «cuori accesi e farfalle nello stomaco» ed evitare la fatica quotidiana, per vivere e non sopravvivere con noia e dolore, nel decalogo dell'autore, che è anche vicepresidente della Fondazione Italiana di Sessuologia Scientifica, ci sono anche due consigli che sembrano la scoperta dell'acqua calda, ma in realtà non lo sono: evitare la permalosità con il classico broncio e lasciare i genitori a casa loro. Il libro è un viaggio che attraversa vizi, virtù, rischi della vita di coppia, dalla nascita al possibile declino ed evidenzia le potenzialità per un finché morte non vi separi... Compreso il tradimento che, consiglia l'autore (da bravo maschio, non va mai confessato.

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