
Astronomia

È la prima scienza entrata nella vita quotidiana dell'Umanità In Australia scoperto un osservatorio più antico di Stonehenge
Uncielo guardato sì con superstizione, ma anche misurato, calcolato, capito nei suoi movimenti e nei suoi cicli con quella che è stata la prima disciplina scientifica conosciuta dall'Umanità: l'astronomia. Proprio in Australia è stato scoperto un antichissimo luogo per lo studio delle stelle, del sole e dei pianeti. E potrebbe essere più antico di Stonehenge questo luogo straordinario e misterioso individuato vicino a Victoria. Dimostrerebbe che gli aborigeni possedevano delle solide conoscenze di astronomia e sapevano con molta precisione cosa fosse un'eclissi. Noto con il nome di «Wurdi Youang», il sito archeologico, al quale la britannica Bbc ha dedicato un ampio reportage, è largo circa 50 metri e contiene più di 100 massi di basalto, disposti in forma ellittica. Il luogo è noto da secoli, era stato individuato da alcuni coloni duecento anni fa, ma soltanto da poco tempo è stata compresa la sua funzione e la sua importanza. Non è stata possibile, al momento, una datazione precisa del complesso, ma certamente è nell'ordine delle migliaia di anni. Gli archeologi, vista la profondità delle pietre nel terreno, pensano che Wurdi Youang possa avere un'età decisamente superiore a quella del più celebre osservatorio astronomico della Preistoria: il complesso megalitico di Stonehenge, nella piana di Salisbury, in Inghilterra. «Questa scoperta ha un significato enorme per capire l'incredibile abilità di questa cultura che è stata sottovalutata - ha affermato Janet Mooney, capo dell'Indigenous Australian Studies all'Università di Sidney - Questo rende non solo me, ma anche tutti gli aborigeni australiani, molto fieri». I ricercatori hanno visto che i massi posti alle estremità dell'ellisse indicano il punto dove il sole tramonta nei giorni del solstizio d'estate e di inverno, rispettivamente il giorno più lungo e più corto dell'anno. Le estremità dell'asse che attraversa l'ellisse coincidono con gli equinozi, quando notte e giorno hanno la stessa durata. Il sito di Stonehenge, invece, non possiede una tale precisione. Ray Norris, astrofisico inglese dell'Australian's National Science Agency, a capo del team di ricerca che raccoglie anche dei rappresentanti degli aborigeni, è convinto che non si tratti di una coincidenza. Probabilmente costruito dagli Wadda Wurrung, popolazione autoctona che abitava l'area prima dell'arrivo degli europei, il suo significato è rimasto sconosciuto, a seguito della scomparsa della cultura e della lingua aborigena. Nonostante questo sono sopravvissute delle storie popolari che sarebbero legate al sito, e che dimostrerebbero le competenze astronomiche degli aborigeni. I Walpiri, una popolazione che abitava nel nord, raccontava la storia di una donna-sole che insegue un uomo-luna: quando lei finalmente lo raggiunge, si verifica un'eclissi solare. Norris ha raccontato alla Bbc che dietro questa leggenda popolare c'è molto di più: «Non si tratta di due palle di fuoco che si muovono, ma di un corpo che si pone davanti all'altro. È un balzo intellettuale gigantesco». Infatti solo nel XVI secolo gli scienziati occidentali hanno accettato l'idea che l'eclissi solare fosse causata dal movimento della Luna davanti al Sole.
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