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Siamo inglesi: il sesso serve come medicina

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Edè infatti una commedia dall'umorismo inequivocabilmente inglese il film «Hysteria» che racconta la storia di un oggetto, il vibratore, che sembra non poter essere nato che per commettere qualche peccatuccio di lussuria e in un'epoca di grande libertà sessuale. E invece gli studiosi che lo progettarono, lo assemblarono e lo collaudarono (bisognava pur provarlo) erano medici vissuti nel Paese e nell'era più bacchettoni della Storia: l'Inghilterra Vittoriana. A contribuire a questa scoperta fu il largo utilizzo della corrente elettrica, una certa affidabilità tecnica di ingranaggi e strumenti, nonché il desiderio di trovare un rimedio contro dolori e problemi nervosi. Insomma: niente sesso, siamo inglesi. Ora questa storia vera è un film diretto da Tanya Wexler, giovane eroina del film indipendente, e interpretato dalla bella attrice americana Maggie Gyllenhaal e poi Hugh Dancy, Jonathan Price e Rupert Everett. Ovviamente «Hysteria» che, con molta probabilità, vedremo al prossimo Festival di Roma, in programma dal 27 ottobre al 4 novembre, non è un documentario scientifico, ma una commedia in costume sulla scia di film tipo «Lady Henderson presenta», piccolo capolavoro di qualche anno fa firmato da Stephen Frears. È la storia del dottor Mortimer Granville che, a fine Ottocento, in un clima di puritanesimo esasperato, si lanciò nel perfezionamento di uno strumento per alleviare i dolori muscolari. Ma finì per essere la terapia dell'epoca contro l'«isteria». Il trattamento consisteva in un «massaggio medicinale» che, nell'ottica del rigore vittoriano, costituiva un rilassamento clinico del sistema nervoso. Qualunque riferimento a pratiche di tipo sessuale, nonostante l'oggetto e il suo uso, era molto più che proibito. Era inimmaginabile. Antonio Angeli

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