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La sfida del mercato è l'intelligenza artificiale

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Nell'Americache butta giù il «vecchio» con la velocità della luce per onorare il nuovo, capita che l'esperienza e la solidità battano i giovanili ardori della Silicon Valley. Per anni, per la precisione dal 1996, la Ibm, acronimo di International business machine, ha dovuto cedere lo scettro di società regina dell'informatica Usa alla Microsoft di Bill Gates, vera protagonista della prima alfabetizzazione informatica di massa del genere umano. Tanto di cappello. Il mercato, però, non conosce vincitori assoluti. È in eterno movimento e improvvisamente quelle che qualche anno fa potevano sembrare scelte azzardate, si sono rivelate oggi la strategia vincente. Quando qualche anno fa la Big Blue (questo il soprannome di Ibm) vendette la sua divisione di hardware (le macchine) ai cinesi della Lenovo per concentrarsi solo sul software e sui servizi alle aziende si alzarono voci critiche per l'abbandono di un settore ancora all'avanguardia. Era il 2004. Il personal computer non aveva rivali. E Microsoft era il re del mondo digitale. Ma la scelta azzardata di allora si è rivelata vincente. Il tablet, la tavoletta digitale di Apple, sta mandando velocemente in soffitta anche i pc portatili più evoluti. E Ibm ora comincia a raccogliere i frutti di investimenti nella nuova frontiera digitale: l'intelligenza artificiale. Il mercato si è diviso in due. Da una parte le linee di tendenza imposte dalla mela di Jobs equiparabile all'alta moda in termini di elettronica, dall'altra le potenzialità esponenziali dei chip di ultimissima generazione che riescono in determinate situazioni a prendere da soli decisioni in problemi complessi. Silicio intelligente che cerca di replicare il cervello umano. Così Apple e Ibm sono i due nuovi campioni. L'estro e la saggezza. Al palo c'è rimasta Microsoft. Ecco spiegata la nuova classifica della capitalizzazione al Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici Usa. Sta vincendo chi ha immaginato per primo il futuro. Ibm ha insegnato ai baldi ribelli di Seattle e al giovane «vecchio» Gates cosa vuole ora il mondo. Le azioni Ibm già scontano i futuri profitti correndo a Wall Street. Microsoft per ora può solo rincorrerla. Good Luck.

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