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IL GIRADISCHI a cura di Stefano Mannucci

Pink Floyd

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Con i maiali volanti non hanno mai avuto troppa fortuna: trentacinque anni fa, il mostruoso gadget gonfiabile si staccò dagli ancoraggi sopra la centrale elettrica di Battersea, e filò dritto verso Heathrow, per la costernazione dei piloti di linea. Quello spuntato nelle scorse ore sullo stesso punto del cielo di Londra è una copia in Pvc dell'originale, che era stato giudicato adatto al volo (era bucato, in sostanza). Ma l'effetto allucinatorio - riprodotto all'epoca sulla copertina di "Animals" - ha buttato giù di colpo il muro della nostalgia: anche se solo per una monumentale operazione di archiviazione discografica, i Pink Floyd sono tornati. No, all'orizzonte non si profila una vera e propria riunione della band, e del resto i fans se ne sono (quasi) fatta una ragione dopo la scomparsa, tre anni fa, del tastierista Richard Wright. Sono saliti sul palco per l'ultima volta nella formazione classica a quattro al Live 8 del 2005, e poi ogni tanto si sono riavvicinati: come quando Dave Gilmour ha suonato, mesi fa, accanto al rivale Roger Waters in alcune date del monumentale tour celebrativo del trentennale di "The Wall". E tre giorni fa il batterista Nick Mason è tornato a sottolineare che «per una giusta causa sociale, e magari con il varo di una fondazione Pink Floyd», insomma sì, qualche concerto tutti insieme si potrebbe fare. Nel frattempo, eccoli qui, duecento milioni di dischi venduti e una fame della loro musica che il tempo non può in alcun modo estinguere. Perché nessun gruppo è riuscito più dei PF a scavare nel profondo dell'inconscio collettivo, coniugando Jung e rock, e mettendoci di fronte al lato oscuro della coscienza umana come nessun capolavoro della fantascienza (eccezion fatta forse per il romanzo "Solaris" di Stanislaw Lem) ha saputo fare. Un album come "The Dark Side of the Moon", quarant'anni dopo la sua pubblicazione, riesce ancora a sconvolgere per la sua miracolosa compiutezza, in equilibrio tra visionarietà, psichedelia, futuribile armonia delle sue idee musicali, perfezione del suono, potenza simbolica, perfezione sonora. Era il manifesto dell'epoca dello spazio, quando una sola generazione pretese a tutti i costi la Luna: con gli scienziati e i razionalisti a preparare il viaggio verso lo spazio esterno, e gli hippy a rivendicare, a suon di droghe, l'avventura interiore. Eppure, pur appartenendo al proprio tempo, "Dark Side" non invecchia mai, a differenza di quanto accade alla "foto" psichedelica degli anni Sessanta del "Sgt.Pepper's" beatlesiano, o alla summa della protesta rock-folk del Dylan di "Blonde on blonde". Giusto, dunque, che il restyling sonoro della discografia floydiana riparta proprio da quest'opera, presentata in più confezioni speciali nel giorno stesso in cui i 14 album che vanno da "The piper at the gates of dawn" fino a "The division bell" vengono presentati in versioni ("Discovery edition") sontuosamente rimasterizzate, acquistabili separatamente o in un box unico con tutta la storia della band. Ma quel che più interessa il collezionista è certamente, si diceva, "Dark Side", disponibile in una edizione "Immersion" con ben sei dischi e un'altra, "Experience", con due cd. La prima, quella più corposa, vede tra le altre cose molto materiale inedito (sopratutto dal vivo a Brighton nel '72), documentari video e la perla assoluta dell'intera "suite" lunare registrata nello show di Wembley del 1974. Questo materiale (che compare anche nella scatola più abbordabile), per tutta la giornata di ieri è stato anche diffuso a più riprese nel canale ufficiale di YouTube dei Pink Floyd. Ma il gioco non finisce qui: il 7 novembre le multiversioni (scatole piene di cd, dvd, bluray, raccolte fotografiche) verrà ripetuto con "Wish you were here" e il 27 febbraio 2012 con "The Wall". Per chi disponesse di un budget limitato, è alle viste anche un best, "A foot in the door", con le loro canzoni più famose. Occasione imperdibile sopratutto per i pochi al mondo che non abbiano mai ancora ascoltato i Pink Floyd: un'esperienza catartica, per il cuore, le orecchie e l'anima. A ogni età. Voto 10 su 10

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