Scatta la caccia agli Oscar
La data della premiazione è ancora lontana (26 febbraio prossimo nel Kodak Theatre di Los Angeles), ma il toto-Oscar è già cominciato. Anche perché si sono appena conclusi tre festival significativi (Venezia, Telluride e Toronto) e, in qualche modo, indicativi riguardo ai film, agli interpreti e agli autori che più hanno lasciato il segno nel corso dell'anno. Anche se Il Festival di Roma (27 ottobre - 4 novembre) potrebbe ancora rilanciare nuove proposte. Il personaggio più nominato è senza dubbio Steven Spielberg, come regista di «War Horse» (storia di un ragazzo inglese che parte per il fronte francese alla ricerca del suo amato cavallo nella Prima Guerra Mondiale), film di cui già si parla come di un sicuro dominatore degli Academy Awards. Ma Spielberg è in lizza anche come produttore del fantascientifico «Super 8» di J.J. Abrams e come autore di «Tintin», ispirato alle avventure del famoso eroe da fumetto nato dalla fantasia di Georges Remi. Altro personaggio di cui si parla molto per la sua probabile doppia candidatura è George Clooney, come regista di «Le Idi di marzo» e come protagonista di «The Descendants» di Alexander Payne. Mentre un altro autore in odore di Oscar è quest'anno Clint Eastwood, con il suo chiacchierato «J. Edgar», interpretato dal magnifico Leonardo DiCaprio, nei panni del più famoso e longevo capo della Cia, Hoover, di cui si sospetta un lato omosessuale consumato con il suo inseparabile assistente Tolson (Armie Hammer). Sul versante femminile domina su tutte la grandissima Meryl Streep che potrebbe portarsi a casa la terza statuetta (dopo «Kramer contro Kramer» nel 1979 e «La scelta di Sophie» nel 1982) grazie alla sua interpretazione del primo ministro inglese Thatcher nel film «The Iron Lady» di Phyllida Lloyd. Altre interpreti femminili di cui si parla molto sono: Evan Rachel Wood per «Le Idi di marzo», Jessica Chastain per «The Help» e «Take Shelter», Keira Knightley per «A dangerous method», Michelle Williams per «My week with Marilyn», Kirsten Dunst per «Melancholia», Jennifer Lawrence per «Like Crazy», Elizabeth Olsen per «Matha Marcy May Marlene», Felicity Jones per «Like Crazy», Kristen Stewart per «On the Road» (se il film uscirà in tempo), Bryce Dallas Howard per «The Help» e Scarlett Johansson per «We Brougth a Zoo». Per quanto riguarda l'animation primeggia senz'altro «Rango», affiancato dallo spin off di «Shrek, Il gatto con gli stivali», da «Tintin» e da «Hugo Cabret» di Martin Scorsese. Tra gli interpreti maschili incalzano Brad Pitt in «Moneyball» di Bennett Miller, vera storia del manager degli Oakland A Billy Beane e Leonardo DiCaprio in «J. Edgard». Se questi due sono i contendenti principali, non si possono però tralasciare il magnetico Ryan Gosling (promesso sposo di Sandra Bullock dopo la separazione dalla formosa Scarlett Johansson) per «Le idi di marzo», e l'intenso Michael Fassbender, premiato con la Coppa Volpi per lo scandaloso «Shame», dove l'attore appare senza veli. Sul fronte italiano sono per ora 8 i film prescelti, tra i quali mercoledì sarà nominato il migliore. Tra «Corpo Celeste» di Alice Rohrwacher, «Nessuno mi può Giudicare» di Massimiliano Bruno, «Noi Credevamo» di Mario Martone, «Notizie Degli Scavi» di Emidio Greco, «Tatanka» di Giuseppe Gagliardi, «Vallanzasca - Gli Angeli Del Male» di Michele Placido, favoriti sono Nanni Moretti con «Habemus Papam» ed Emanuele Crialese con «Terraferma». Senza tralasciare «This must be the place» di Paolo Sorrentino che potrebbe concorrere direttamente in Usa. Scandalo infine per il film candidato agli Oscar per la Russia: al posto dell'osannato «Faust» di Sokurov (Leone d'oro a Venezia) è stata preferita «Cittadella» di Nikita Mikhalkov, costosissima pellicola ignorata dal pubblico, stroncata dalla critica, ma portata avanti da una commissione russa «clientelista», di cui (secondo il presidente Meshov) farebbe parte lo stesso Mikhalkov.