Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il giorno delle ragazze acqua e sapone

default_image

  • a
  • a
  • a

.Tanta emozione per le aspiranti Miss Italia. Tanta che una di loro, Sara Izzo, è perfino caduta mentre sfilava. Ieri sera il concorso di bellezza più amato d'Italia ha assegnato i primi titoli: Miss Cinema (Mara dall'Armellina), Miss Sorriso Castello di Monte Vibiano Vecchio (Sara Izzo), Miss Ragazza in Gambissime Luciano Barachini (Michela Albiani), Miss Tecnologia Fidelity Point (Irene Cioni), Miss Eleganza Sielei (Maria Ludovica Perissinotto), Miss Simpatia Esselunga (Eleonora Pierella), Miss Benessere Specchiasol (Valentina Vidal). Neanche il tempo di ascoltare la sigla iniziale e subito la lunga sfilata di gambe. In passerella in tacchi a spillo e costume intero, le sessanta finaliste di Miss Italia sono state catapultate davanti alle telecamere. More, bionde, mulatte o nordiche, quelle viste a Montecatini sono le miss della porta accanto. Ragazze semplici che hanno fatto della sobrietà il segreto della sensualità. Dopo nove anni di assenza da Miss Italia, ieri su Raiuno è tornato alla carica Fabrizio Frizzi, come dire il volto rassicurante della tv nazional-popolare. Guerra al nudo senza se e senza ma. Per fugare ogni dubbio la Mirigliani ha messo le mani avanti. Riflettori puntati sul famigerato articolo 8 del regolamento, quello, per intenderci, che ha provocato l'esclusione delle miss «pizzicate» in foto osé. A Montecatini sono tornate Raffaella Modugno e Tiziana Piergianni, due delle tre miss squalificate. Sono tornate per un incontro sul «nudo artistico» o «sconveniente», dove la patron Patrizia Mirigliani è tornata a confermare in pieno che il regolamento non si tocca: «Sono incuriosita dal dibattito - ha detto - ma ferma sul grande baluardo che è l'articolo 8». Insomma il regolamento è questo e non si cambia. Tra un televoto, una sfilata di moda e le canzoni di Lenny Kravitz, il numero delle miss in gara è sceso a 50, poi a 40, infine a 30. Quelle che stasera si contenderanno il titolo di reginetta. Una cosa è certa: quest'anno più spazio per le curve. La taglia 44 è stata sdoganata e i segni evidenti della femminilità non si devono più nascondere. Anzi. L'Italia ha bisogno di trovare simboli in cui riconoscersi. E la bellezza può essere uno di questi. Stasera si scoprirà quale ragazza lo incarna meglio.

Dai blog