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Capitale protagonista con Pino Pascali

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Dal7 ottobre il museo progettato da Zaha Hadid darà voce al dialogo fra tre coinvolgenti installazioni di altrettante star del movimento: alla gigantesca e sorprendente «Sculture di linfa» di Giuseppe Penone si affiancheranno le lamiere affastellate nell'ingresso del museo da Jannis Kounellis e l'audace «Canoa Roma» di Gilberto Zorio, sospesa davanti alla spettacolare vetrata del piano superiore del museo. Ne verrà fuori un'elettrizzante scarica d'energia fatta anche di luci e suoni. Dal 7 dicembre la G.N.A.M. offrirà un nuovo allestimento per l'occasione incentrato sull'Arte Povera e che avrà come assoluto protagonista quel geniaccio precocemente scomparso di Pino Pascali, con ben 20 delle 27 opere in collezione, fra cui «Ricostruzione del dinosauro» (1966), «Botole ovvero lavori in corso», «Cornice di fieno» (1967) e «L'Arco di Ulisse» (1968). Un entusiasmante percorso fra miti mediterranei, tradizioni artigianali e tantissima ironia. Sarà così riproposto l'allestimento della sala che la Soprintendente Palma Bucarelli dedicò all'artista nel 1972, subito dopo la donazione delle sue opere da parte della famiglia. Né vanno dimenticati in mostra capolavori come «Mimetico» di Alighiero Boetti, «Buco» di Luciano Fabro, «Ennesima» di Giulio Paolini, «Spoglia d'oro su spine d'acacia» di Giuseppe Penone, «I visitatori» di Michelangelo Pistoletto, «Z-44» di Jannis Kounellis, oltre ad un'installazione di Gilberto Zorio. Gab. Sim.

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