«Don Matteo vira in commedia»
Cosariserva la nuova serie? «Sarà più commedia e meno giallo. L'interesse sarà rivolto in modo maggiore verso i fatti privati della famiglia Cecchini e della canonica di Don Matteo». Patrizia, che nella fiction è sua figlia, si fidanza ufficialmente: la sua reazione? «Presto ci saranno i preparativi per il matrimonio. C'è il momento in cui sono scontento, il momento in cui divento pensieroso: dopotutto sono problemi noti a tutte le famiglie». Lei si riconosce nel carattere del maresciallo Cecchini? «Non solo mi riconosco. Ma ci ho messo anche del mio: vengo dalla provincia e interpreto un maresciallo di provincia. Vengo da una famiglia numerosa, conosco bene le dinamiche di un genitore». Però ha sempre bisogno di Don Matteo... «È lui che ha l'intuito che noi non abbiamo. Io ne approfitto, avendo scoperto le sue capacità investigative. È il mio migliore amico. Mi dà le dritte». Lei si è talmente affezionato al personaggio di Pippo che ha pensato di portarlo anche a Radio2? «Be', perché lo conosco da 20 anni anzi, 25 per l'esattezza. È anche un comico». Pippo nella serie vuole diventare un carabiniere. Ci riuscirà? «Non ci riuscirà ma ogni tanto ci prova. Per la radio...». Prego. «A breve tornerà "Meno male che c'è Radio2... Due", ovviamente». Con Cristicchi? «Certo, la squadra non si cambia». Tornando a Don Matteo. State ancora girando: com'è la vita sul set? «Essendo noi sul set da tanti anni e sempre le stesse persone, si è creato un clima goliardico. E giriamo in una cittadina come Gubbio: la gente esce di casa e ci segue. Tra noi c'è affiatamento. Insomma, siamo amici». Siete a Gubbio? «Partiremo domenica per Gubbio». Oltre a Don Matteo e Radio2 Rai, che c'è nel suo futuro? «Il film di Camilleri. È la prima volta che un suo romanzo diventa un film. Uscirà a ottobre e si chiamerà "La scomparsa di Patò". Sono il protagonista, insieme a Maurizio Casagrande». Sim. Cap.