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Romani e Galan, battibecchi sul futuro del cinema

Giancarlo Galan a Venezia

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Il ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani - ieri alla Mostra per un convegno - ha la sua ricetta per il cinema, quella di un "tavolo negoziale", punto di incontro "tra produttori, associazioni degli autori, istituzioni locali e nazionali e operatori finanziari per costruire eccellenze nel settore ed esportarle all'estero". Proposta che al ministro dei beni culturali Giancarlo Galan non è proprio piaciuta: "Come minimo Romani - ha risposto sempre dalla Mostra - è un maleducato". "Mi sarebbe piaciuto - ha spiegato - vedere Romani presente attivo tutte le volte che c'è stato bisogno di finanziare il cinema, per ora ho fatto tutto da solo". L'occasione in cui Romani ha lanciato la sua idea è stato il convegno sul Lido su Banche e Cinema 2011 nel quale si è anche sottolineata l'esigenza di accorpare le singole produzioni cinematografiche in progetti complessivi da presentare agli Istituti di credito e un tavolo nazionale del cinema e dell'audiovisivo. Medicine per un settore che nel primo semestre 2011 ha visto la "straordinaria crescita" di incassi del cinema italiano - +41,14% sul 2010 - all'interno però di una crisi dell'intero mercato che nello stesso periodo in Italia ha registrato un calo di incassi del -9,95%. Per il presidente dell'Anica, Riccardo Tozzi, la crisi del settore è dovuta allo spostamento dalla tv "generalista a internet e dall'analogico al digitale", nonchè al fattore shock del calo di finanziamenti pubblici dal 70% al 12% e ad un 30-35% di tax credit rimasto inutilizzato.

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