Il fisco e la Roma. Che cuore grande ha la Ferilli
De core. Fedele a se stessa, alle radici schiette, ma capace di discernere sugli errori della «sua» Sinistra. Irriducibilmente romanista, però tradizionale. Cittadina proba e disciplinata. E con un desiderio accarezzato nel fondo del cuore, quello di diventare madre. Sabrina Ferilli, 47 anni, non si sottrae mai alle domande, al più glissa quando scavano troppo nel privato. Oggi Canale 5 manda in onda la seconda serie di quello che ormai è diventato un suo cavallo di battaglia televisivo, «Anna e i cinque» (il regista Franco Amurri s'è dovuto destreggiare con un budget ridotto di un milione e 200 mila euro). Ma intanto lei doppia Sally, la Porsche protagonista di «Cars - Motori ruggenti», affronta il set del cinepanettone di Neri Parenti con Christian De Sica, sarà per la Rai un'eroina al tempo dell'Unità d'Italia e progetta uno spettacolo teatrale con Gigi Proietti. Signora Ferilli, sulla cresta dell'onda, nonostante la crisi. Veramente so da quando sono nata che cosa sia tirare la cinghia. Per "Anna e i cinque" Mediaset ha tagliato il budget, compreso il mio compenso. Meglio fare così pur di mantenere la qualità del prodotto. In questo momento ogni italiano sta sopportando sacrifici. Io non posso lamentarmi. Che ne pensa della manovra economica? Non è del tutto equa e mi fa sorridere il fatto che alla fine la tassa di solidarietà verrà chiesta a chi è tutt'altro che ricco. Detto questo, continuerò a pagare le tasse, come ho sempre fatto. È il dovere di ogni cittadino, anche se il procedimento fiscale italiano a volte sembra persecutorio verso i contribuenti. Anche il cinema italiano ha il suo bel cahier de doleances. Mi sembra sia abbandonato a se stesso. È una nostra grande risorsa, fa parte della nostra tradizione culturale, credo che dovremmo tutelarlo di più. È vero, c'è la crisi, ma anche la politica non ci aiuta. In Usa c'è una grande tutela per i lavoratori dello spettacolo. Che cosa le piace della Mostra di Venezia? Il film di Crialese, "Terraferma". Dovrebbe vincere o almeno ottenere qualche riconoscimento. Sia chiaro però, io tifo per tutto il cinema italiano. Bellocchio dopodomani riceverà il Leone d'Oro alla Carriera. Sono appassionata dei suoi film, li ho visti tutti. Inutile dire che mi piacerebbe girare con lui. È il mio sogno. L'altro grande amore professionale è Paolo Virzì. Ho esordito sul suo set di "La bella vita", poi ci sono stati altri due film importanti. Che soddisfazione con "Tutta la vita davanti": ha vinto parecchi premi. Mi piacerebbe lavorare ancora con Virzì. Ferilli tifosa giallorossa. Che pensa delle scintille tra Totti e Luis Enrique? Sono dalla parte di Totti. Ogni volta che gioca fa la differenza. Lui è una fortuna per la nostra squadra. Prima di pensare a sostituirlo bisognerebbe capire che gioco si è scelto di fare e chi va al suo posto. E poi la sua presenza è importante anche fuori dal campo. Francesco è un simbolo. In "Anna e i cinque" interpreta il ruolo di una tata-mamma di un gruppo di ragazzi. È una storia sui grandi sentimenti, un po' retrò, quasi favolistica. Per questo mi piace. E penso sia per questo che il pubblico la ama. Ma quanta voglia ha di avere davvero un figlio? Quella della maternità è una storia delicata, vedremo. Mai un sorriso di Sabrina Ferilli è stato tanto dolce.