IL GIRADISCHI a cura di Stefano Mannucci

PrendeteJeff Bridges, il monumentale "Drugo" del "Grande Lebowski". Qualche anno fa gli capitò di interpretare la parte di una lacerata star della musica country nel film "Crazy heart", e quella sua prova attoriale gli valse l'Oscar. Da allora non è più uscito dalla sua seconda pelle, quella del cantautore di razza (diversamente da altri divi hollywoodiani come Kevin Costner o lo stesso Johnny Depp, che al confronto paiono impacciati strimpellatori). Jeff ha pure il privilegio di essere amico - da trent'anni - di un musicista e mago della produzione come T-Bone Burnett, che qui gli costruisce intorno "l'ambiente" sonoro necessario per ricreare i vasti e desolati vuoti (dell'anima e del paesaggio circostante) necessari per quel "mood" western dove il country e il blues si trovano allo stesso incrocio, fra polvere, deserto e città fantasma. Bridges ci mette disciplina e cuore, riuscendo a non sfigurare nel duetto con Rosanne Cash (la primogenita del leggendario Johnny) o negli approcci reminiscenti di Tom Waits. Viva il Drugo-due-talenti-in-uno. Voto 7 su 10