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Così Google celebra il divo Mercury

Google festeggia con un video il 65° compleanno di  Freddie Mercury

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La «cartolina di auguri» per John Lennon era sobria, quella per Chaplin più lunga, e meno poetica. Tra le dediche virtuali di Google, nulla regge il paragone con quella riservata ieri a Freddie Mercury dal supermotore di ricerca. Chiunque abbia cliccato sul logotipo (loro lo chiamano «doodle») che spicca sulla homepage del sito, si è imbattuto in una formidabile animazione che vede il compianto cantante dei Queen sul palco con il costume di scena del megatour dell'86, e poi in volo libero tra gli spazi siderali - come vuole la canzone scelta per l'omaggio, "Don't stop me now" - prima di tornare a terra in una sequenza di citazioni video da «Bicycle race" a "I want to break free". I creativi di Google hanno impiegato tre mesi per realizzare questo strepitoso happy birthday internettiano per Mercury, che ieri avrebbe compiuto 65 anni, se non fosse scomparso il giorno dopo aver annunciato di essere stato contagiato dall'Aids, il 24 novembre 1991. Significativamente, nel «doodle» gli altri tre Queen sono stati raffigurati senza i tratti del volto: il culto delle popstar non prevede mezze figure e comprimari, come dimostra il fiasco della reunion della band dopo la morte del leader. Mercury era - e resta - una figura perfetta da celebrare nel pantheon elettronico e disincarnato dei miti a cavallo fra il secondo e terzo millennio, quelli ai quali viene negato il diritto di scomparire definitivamente, data la scarsità di epigoni. Possono morire, ma devono restare attorno a noi, nell'impalpabilità di un cyberspazio governato da fans di mezza età che non hanno intenzione di sostituirli. Tratteniamoli qui: i Beatles, Hendrix, Freddie. «Radio GaGa» rimarrà nella memoria, Lady GaGa chissà.

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