Bagarre contro Giovanardi sulla marijuana
IRadicali mostravano cartelli con su scritto: «Giovanardi non ci casco io preferisco Vasco», il quale ha scritto su Facebook contro lo spot: «Di maria non si muore» contestando anche la bella donna del filmato che si trasforma in vampiro e con un «sacchetto di maria» al collo morde un ragazzo uccidendolo. Dopo l'intervento di Vasco Rossi, il Codacons ha deciso di rivolgersi alla Polizia Postale, chiedendo la chiusura della pagina dell'artista, che ha subito replicato: «Non intendo incitare nessuno all'uso di Marjiuana! Ma se non posso esprimere le mie opinioni, fatemi fuori». Dal canto suo, Giovanardi - affiancato da Don Mazzi con due testimonial, il cantante Nek e Giuseppe Fiorello - ha dichiarato che «con un video di tre minuti abbiamo voluto ribaltare l'idea della droga come scorciatoia della felicità. I risultati hanno confermato che lo spot funziona soprattutto tra i giovani grazie al messaggio chiaro e inequivocabile». È stato intanto varato l'accordo tra Telecom e Istituto Luce impegnate in un unico progetto per la diffusione e la conservazione della memoria audiovisiva. Ad illustrare il progetto il presidente Telecom Italia Franco Bernabè, il presidente Cinecittà Luce Roberto Cicutto, l'ad Cinecittà Luce Luciano Sovena ma anche il regista Ermanno Olmi e il ministro per i Beni Culturali Giancarlo Galan. «Non ho nessun complesso di inferiorità verso Cannes - ha detto il ministro a margine della presentazione - Il festival è partito benissimo con film di altissima qualità, come "Terraferma" di Crialese. E poi c'è il fascino di Venezia, l'allestimento e l'ottima cena dell'inaugurazione, molto superiore a quella dei francesi. Sono davvero orgoglioso, Se fossimo capaci di fare sistema in questo Paese faremmo a Venezia il grande festival, tra glamour e riflettori, mentre a Roma faremmo il mercato». Din. Dis.