Mostra in delirio per il sexy divo
Manulla ha poi turbato l'andamento della serata, con il direttore Marco Müller e il presidente della Biennale Paolo Baratta che sfoggiavano espressioni soddisfatte. Splendida la madrina Vittoria Puccini, vestita in lamè oro da Versace, che ostentava tranquillità, nonostante i gossip che la vedono divisa tra l'amore tormentato con Alessandro Preziosi e la nuova amicizia con Claudio Santamaria. La diva è attesa in autunno su Raiuno nel ruolo di Violetta, pii sarà nel cast di «Acciaio» di Mordini e l'anno prossimo sarà protagonista di una fiction tv che racconterà la legge Merlin e la nascita delle case chiuse. Il ministro della Cultura Giancarlo Galan, al Lido di Venezia per l'apertura della Mostra del Cinema, ha poi fatto il punto sulla situazione del nuovo Palazzo del Cinema e dei Congressi: «La situazione è chiara, a me sembrano definite le cose - ha detto Galan - Nel 2007 Francesco Rutelli venne qui con Angelo Balducci e Mauro Della Giovanpaola e dettero il via al progetto! Ora da ministro trovo che si gettano via i soldi dei cittadini e non si può proseguire sulla strada intrapresa. L'importante adesso è come far sì che non sia stato speso invano fin qui il denaro, e non lo sarà: è arrivata una proposta utile per una messa in gara per poter realizzare un'opera che non serva solo al Festival del Cinema, ma all'intero territorio del Lido». Compatta e per ora unita dall'armonia la giura di questa 68esima edizione veneziana, presieduta da Darren Aronofsky (Leone d'Oro con «The Wrestler»). Poche parole dagli altri giurati, ovvero Eija-Liisa Ahtila, David Byrne, Todd Haynes, Andrè Techine e dai nostri due giurati Mario Martone e Alba Rohrwacher. «Questo Festival è come le montagne russe - ha detto Aronofsky - può essere crudele come fantastico. E lo dico a ragione perché ci sono stato quattro volte. Ma il giudizio complessivo sulla selezione dei film in concorso è ottimo. È un anno straordinario - ha detto più volte - con un elenco di film entusiasmante e di diversa natura». Sul tappeto rosso Clooney ride vedendo il cartello di una fan con scritto «George sposami». Assente all'ultimo momento l'atteso Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ci sono invece il presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, il presidente della Rai Paolo Garimberti e il ministro per i Beni Culturali Giancarlo Galan che il presidente della Biennale Paolo Baratta ha ringraziato «per l'attenzione particolare alle nostre iniziative». Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha mandato un messaggio di auguri. Per tutta la cerimonia Vittoria Puccini, bella ed elegantissima, ha trattenuto l'emozione, presentando la mostra con piglio da attrice, evocando ricordi personali - la proiezione a Firenze al Forte Belvedere del Silenzio degli innocenti - raccontando il cinema che «è sempre un viaggio dentro se stessi, che è emozione, indignazione, conoscenza, una meraviglia che esalta e che non ci fa perdere la curiosità verso il diverso da noi. Un cinema che bisogna difendere». Intanto, fuori del Palazzo del Cinema due proteste, piccole ma rumorose: oltre ai precari e ai lavoratori stagionali della Biennale, anche i sindacati di polizia che hanno issato sagome di poliziotti pugnalati alle spalle. Din. Dis.