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Al lavoro con «andamento lento»

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Esorcizzarelo shock da rientro alla routine si può, in tre mosse: «dedicati del tempo, riprendi le abitudini di vita con calma (quasi) zen e cedi a qualche novità». Lo suggerisce Ascanio Polimeni, neuroendocrinoimmunologo pioniere dell'antiaging. D'altronde il lavoro stanca e l'idea di tornare in ufficio, per un italiano su tre, è un trauma. Irritabilità, disturbi del sonno, tachicardia, sudorazione eccessiva: secondo l'Istat il 10% dei lavoratori presenta in questo periodo i sintomi tipici della «post-vacation blues», la tristezza che deriva da quel genere musicale creato dalle comunità nere americane durante la schiavitù. Un malessere «fisiologico», perché il periodo di ripresa delle abitudini di vita rappresenta un momento di transizione, di riadattamento al nuovo. Il cervello lo traduce in uno sforzo. Capita anche a Natale e a Pasqua, quando vogliamo raggiungere velocemente obiettivi come riposo, divertimento, incontri, esperienze. Lo sanno bene i workaholic, che si stressano di più in vacanza che al lavoro, ma questo è un altro discorso. Il punto è che pranzi luculliani, musica fino a tarda notte e grandi dormite al mattino, alla fine della fiera mandano in tilt il nostro orologio biologico, «come se attraversassimo due fusi orari», ha spiegato Polimeni. Che fare? «Per un rientro in bellezza facciamo carburare gradualmente il nostro motore, riducendo gradatamente le ore di esposizione al sole», consiglia Ivo Pulcini, medico sportivo. «Facendo adattare l'organismo ai ritmi della città, ma anche ai giorni sempre più corti di settembre, fino all'ora legale che sancisce definitivamente l'arrivo dell'autunno», suggerisce Antonino Di Pietro, dermatologo. «Continuando a mangiare frutta, verdura e pesce in abbondanza», ha spiegato Mariangela Rondanelli, nutrizionista a Pavia.

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