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Scoperta la Tavola Rotonda di Re Artù

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Larovina, soprannominata «The King's Knot» (il nodo del re), si trova a Stirling Castle e risale al diciassettesimo secolo. Usando metodi di prospezione non invasiva gli archeologi dell'università di Glasgow hanno scoperto che al di sotto si trova una struttura circolare anch'essa, più antica dei resti visibili in superficie. Il King's Knot è stato collegato per almeno sei secoli al ciclo di Re Artù. Verso la fine del Trecento il poeta scozzese John Barbour indicò che la Tavola Rotonda era a sud di Stirling Castle. Nel 1478 William of Worcester scrisse che King Arthur «teneva la sua tavola rotonda» nel castello. La struttura attualmente in superficie risale ai primi anni del Seicento. Nel ciclo di Re Artù, la Tavola Rotonda era il tavolo del castello di Camelot a cui i Cavalieri e il sovrano sedevano per discutere questioni di cruciale importanza per il reame. Lo scopo della forma circolare era di evitare conflitti di prestigio, non essendoci nessuno a capo-tavola. Nel ciclo arturiano, la Tavola Rotonda era il tavolo del castello di Camelot a cui i Cavalieri e Re Artù sedevano per discutere questioni di cruciale importanza per il reame. In alcune versioni, anche il Mago Merlino aveva un posto. Alcune opere del ciclo arturiano attribuiscono la creazione della Tavola Rotonda allo stesso Merlino, ma non mancano altre versioni. La circolarità della tavola ha evidentemente il significato che tutti i Cavalieri della Tavola Rotonda erano uguali e nessuno godeva di particolari privilegi; l'uso di simili soluzioni per evitare conflitti presso i gruppi Celtici antichi è documentato anche da altre fonti. Secondo la tradizione, un posto alla tavola, detto siège périlleux ("seggio pericoloso") era riservato da Merlino al cavaliere di purissimo cuore destinato a trovare il Graal; chiunque altro vi si sedesse era condannato a morte istantanea. La sedia rimase vuota a lungo, fino a essere occupata da Galahad, figlio illegittimo di Lancillotto. Dalla tradizione non emerge in modo chiaro e univoco quanti fossero i cavalieri che sedevano alla Tavola, né alcuna indicazione su quanto fosse grande.

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