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Capolavoro riconosciuto della short-story americana di fine Novecento, «L'imperatore dell'aria» (Ponte alle Grazie, pag.

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Pubblicatila prima volta nel 1988, si imposero immediatamente come un classico contemporaneo consacrando l'allora ventisettenne Ethan Canin come uno degli scrittori più maturi della sua generazione. Al centro delle nove storie ci sono nove personaggi, prevalentemente anzioni o adolescenti alle prese con problemi in apparenza banali ma in realtà decisivi. Per ognuno di loro il conflitto quotidiano costituirà la scena di una rivelazione, l'occasione a lungo attesa per capire sè stesso e ricapitolare la vita passata, oppure trarre indizi su quella futura. Nella loro classica compattezza e ricchezza metaforica questi racconti si presentano come monologhi di saggezza in cui i personaggi si interrogano sul percorso umano: vita, morte, matrimonio, rapporto padri e figli, malattia, decadimento del corpo, solitudine e amore. Momenti dipinti dall'autore con grande spirito d'osservazione, energia, umorismo e grazia.

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