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L'arte contemporanea sceglie identità liquide

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Identitàliquide», presentata fino al 4 settembre nell'ambito della 61° edizione della Rassegna G.B.Salvi a Sassoferrato (Ancona), ventotto artisti internazionali danno la loro risposta. Ciascuno di loro propone un vessillo ideale dei propri valori interiori tenendo d'occhio quanto sta accadendo nel mondo, dai nuovi flussi migratori al «click activism» elettronico che contraddistingue la mobilitazione degli indignados madrileni, delle piazze arabe e del fronte referendario in Italia. Iginio De Luca presenta un video in cui i colori liquidi della bandiera italiana si fondono in una miscela terrosa che rimanda a un'idea di origine purificatrice mentre sul sottofondo il nostro inno si ricompone dopo il caos iniziale. Claudio Marini espone invece due grandi quadri con le bandiere di Libia e Giappone sconvolte e quasi liquefatte dalla rivolta contro Gheddafi e dal terribile tsunami nipponico. Più intima è la riflessione di Marco Brandizzi con la scultura «Cycle memory», la bicicletta della memoria che tira dietro di sé un carrettino pieno di bandiere e di parole retoriche usate troppo facilmente. L'artista iraniano Mehran Elminia ingigantisce su tela una fotocopia del suo passaporto e per protesta contro il regime del suo Paese la dipinge con immagini infantili che evocano un'idea di libertà interiore. Matteo Montani reinterpreta la bandiera americana in un paesaggio visionario fatto di stelle e strisce. Giorgio Galli rivive in modi spiazzanti la rivolta nelle banlieue parigine. Con una carica provocatoria Giovanni Termini realizza un'installazione in cui i nastri verde e bianco del tricolore sono completati dal rosso di una provetta contenente il sangue dell'artista. A testimoniare la libertà spirituale dell'arte la rassegna di Sassoferrato propone un omaggio a Vasco Bendini, uno dei maggiori artisti contemporanei, quasi novantenne, visionario della luce e del vuoto. In autunno la rassegna approderà all'Ambasciata italiana di Washington e poi a New York.

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