Anche se fa un caldo asfissiante lei sembra non accorgersene
Sedutanel giardino di uno dei più eleganti alberghi romani, Giorgia parla a raffica ma sembra quasi da un'altra parte. Immersa in un microcosmo parallelo che viaggia due passi più in alto. Ha trovato un nuovo equilibrio, una specie di rinascita che l'ha portata a pubblicare il suo ottavo album di inediti intitolato «Dietro le apparenze», in uscita il 6 settembre. Poi l'anteprima del tour. A Roma il 21 gennaio. Giorgia, cosa vuole dire col titolo del cd? Voglio dire che ora riesco ad allargare il mio sguardo sulle cose e sulle persone. Ho raggiunto una consapevolezza nuova. A volte si crede di essere in un modo ma ci si accorge di essere diversi. E lei come si sente al giro di boa dei 40 anni? Come una donna con qualche rughetta in più ma piena di risorse. Molte delle quali pensavo addirittura di non avere. Se tutti avessero la possibilità di conoscersi meglio, migliorerebbe tutto. C'è una grande difficoltà a farsi del bene. Anch'io ho fatto tanta fatica a vincere le mie paure. Cosa le faceva paura? Stare male sempre per le stesse cose, soprattutto per il timore di non piacere. È una cosa che mi ha torturato fin da bambina. Una critica poteva anche uccidermi. Ero fragilissima. Parla al passato. Dunque sono difficoltà che si è buttata alle spalle o no? Ci sto lavorando almeno dal '99 e oggi mi sento rinata. Suo figlio Samuel ha un anno e mezzo. La sua nascita ha contribuito al nuovo corso? Prima avevo molte resistenze, anche nei confronti della stessa maternità. Poi mi sono lasciata andare ed è diventato tutto molto naturale. All'inizio pensavo che non ce l'avrei fatta e, alla fine, ho addirittura partorito in casa. In quei nove mesi sono cambiata tantissimo. Ho sentito che stavo percorrendo un flusso. È stato quello il mio giorno migliore. Nel suo nuovo lavoro ci sono tante collaborazioni illustri, da Eros Ramazzotti a Jovanotti, passando per Marina Rei e lo staff che si nasconde dietro i successi di Timbaland e Tony Braxton. L'idea è sua? Marina l'ho contattata personalmente. Gli altri tramite il mio produttore Fabrizio Giannini che mi ha fatto ascoltare le canzoni. Eros Ramazzotti ha detto che lei è una delle più grandi voci d'Europa. Cosa gli risponde? Doveva dirlo per forza, nel disco c'è anche lui. Scherzi a parte, Eros per me è come un fratello maggiore. Tra noi c'è un legame affettivo molto forte. Mi ha seguito sempre, dall'inizio fino ad ora. In molti vorrebbero duettare con lui, è stato un privilegio. Ho ritrovato lo stesso uomo, divertente e di sani e saldi principi. Ramazzotti compreso, gli artisti con cui ha duettato nell'album sono tutti romani. Un po' di sano campanilismo? Sono fiera della mia romanità. Sono la classica romana che va in giro per il mondo ma poi Roma è sempre Roma. Amo tutto, da Aldo Fabrizi a Alberto Sordi. Molte volte ho pensato di cambiare città ma eccomi qua. Com'è cambiato il suo modo di scrivere testi? All'inizio non riuscivo a sbloccarmi. Avevo la testa piena di pannolini, pappe e notti insonni. Poi sono riuscita a trovare cose nuove. Il mio compagno mi ha aiutato molto. In studio quasi non mi riconoscevo, ero un'altra persona con l'entusiasmo di un'adolescente. Lo sta già facendo un pensierino a Sanremo? Se me lo chiedesse Morandi...chissà. Come si fa a dire di no a un pezzo di storia della musica italiana? Mai dire mai.