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Oltre la notizia lo speciale su Oslo

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Eancora «Io a Utoya ci ho sempre passato le vacanze» ribatte Nicoline. L'assassino, alle spalle ripete: «Questo è il giorno in cui morirete perché vi ucciderò tutti». Sembrano parole da film dell'orrore eppure è realtà. Questi due ragazzi hanno assistito alla strage di Oslo e ne sono usciti indenni (quasi, Anders è stato colpito alla spalla da un proiettile). I documentari d'estate vanno per la maggiore: durano un'ora o poco più: sul digitale terrestre vasta scelta c'è su Rai Storia, su Sky varia l'offerta di canali come Discovery Channel e National Geographic. Su Discovery (canali 401 e 402 di Sky) è andato in onda uno speciale su Oslo: «Massacro in Norvegia: nella mente del killer» per l'appunto. L'originalità del prodotto? Sono presenti le testimonianze di ragazzi presenti a Utoya per la riunione del partito laburista (anche il racconto di Arild Tangen, il tassista che per ultimo ha parlato con il killer portandolo a casa il giorno prima dell'attentato). E non solo. Perché lo speciale entra nella mente criminale di Anders Behring Breivik, ne studia le caratteristiche e ne analizza le paranoie. E se la polizia norvegese ha continuato a bollare Breivik come «pazzo», secondo il parere dello psichiatra forense della Queen Mary's University di Londra Jeremy Coid questi «non ha mai perso il controllo. Nella sua mente tutto ha funzionato secondo i piani». Un'analisi più approfondita arriva dal criminologo dell'Università di Birmingham David Wilson: «È un narcisista - ha commentato - con aspetti paranoici». E continua: «È xenofobo e razzista. Nel suo manifesto, diviso in tre parti, spiega come l'Europa sia stata invasa dai musulmani». E mentre gli specialisti sottolineano di come Breivik voglia il processo (per questo motivo non si sarebbe sparato) per divulgare i propri «ideali» e cercare sostenitori, il criminale afferma che «chiunque abbia una coscienza non può permettere l'esistenza dei musulmani». E pure il pensiero era andato immediatamente ad Al Qaeda. Non solo nelle redazioni dei giornali europei ma anche nella mente dei norvegesi coinvolti nell'attentato al palazzo governativo di Oslo. «Massacro in Norvegia: nella mente del killer», aldilà di soubrette e varietà, c'è una televisione che va oltre l'intrattenimento che ha qualcosa da insegnare. Ben vengano approfondimenti, attualità e documentari.

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