Film shock a Venezia tra eros, sesso e violenza
A distanza di poco più di una settimana, fioccano le prime indiscrezioni sui film in programma alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia. Tanti i film scandalo nel ricco cartellone che, in questa edizione, si annuncia particolarmente interessante. Dopo l'apertura con «The Ides of March» di George Clooney (31 agosto) saranno presentati «Carnage» di Polanski e «W.E.» di Madonna (1° settembre) che, pur scardinando le convenzioni borghesi, non vantano però scene troppo osè. Ad alzare la temperatura sul Lido ci penseranno invece David Cronenberg con «A Dangerous Method» e «Un été brulant» di Philippe Garrel con Monica Bellucci, entrambi in concorso il 2 settembre. Cronenberg ambienta il film nella prima guerra mondiale, tra Berlino, Vienna e Zurigo, nel cuore della Mitteleuropa, per raccontare una storia di passioni, sigari e sesso, che si consuma in un celebre triangolo erotico-intellettuale. Sigmund Freud (Viggo Mortensen) e lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung (Michael Fassbender, che apparirà nudo anche in «Shame» di Steve McQueen), ovvero i padri della psicanalisi, si contendono infatti l'amore e i torbidi tormenti dell'affascinante Sabine Spielrein (Keira Knightley), nobildonna d'origine russa e intellettuale cara a Nietzsche. Tra nevrastenia, frustate sado-maso e intrecci erotici, emerge il corpo elegante di Keira che, tra mussole bianche, si lascia immergere in una vasca d'acqua gelata per curare la sua isteria. Ma la sua libido non avrà tregua, divisa tra la scuola junghiana (basata sull'interpretazione dei sogni) e quella freudiana (fondata sulla psicopatologia del quotidiano). Cronenberg osanna la donna come oggetto di desiderio, la sessualità come mezzo di conoscenza e il giullare di turno che tutto infanga, Otto Gross, interpretato da Vincent Cassel. E a proposito della famiglia Cassel, anche la divina Bellucci non si farà intimidire nella love story con un uomo molto più giovane di lei, dove sosterrà una lunghissima sequenza di nudo integrale. Ma sarà domenica 4 settembre la giornata più hot del festival lagunare, grazie (ma non solo) a Al Pacino che porterà sul grande schermo la sua «Wild Salomè» con una delle attrici più celebrate dell'anno, Jessica Chastain, già apprezzata nella pellicola di Terrence Malick «The tree of life» (Palma d'Oro a Cannes). La Chastain sarà sul Lido anche nella pellicola di Ami Canaan Mann, «Texas Killing Fields», noir nelle lagune del Texas dove due investigatori cercano di far luce sui misteri di una serie impressionante di delitti, stupri e violenze su giovani prostitute che vivono all'ombra dei pozzi petroliferi. Nello stesso giorno, passerà alla Mostra «The Invader» di Nicholas Provost (Sezione Orizzonti) nel quale spicca una Stefania Rocca coinvolta in un amplesso con vista da un grattacielo di Bruxelles, dove l'attrice verrà posseduta da un immigrato africano (l'attore Issaka Sawadogo). Il 6 settembre sarà poi la volta della versione pop di «Cime tempestose» di Andrea Arnold, dove violenza e sesso abbondano in ogni scena e per la prima volta il protagonista Heatcliff sarà nero. Sempre il 6, sbarcherà in laguna l'attualità giapponese in salsa erotica con «Hamizu» di Sono Sion, dove, tra tsunami e radiazioni, una minorenne cerca di portarsi a letto in tutti i modi il giovane che ama. Sesso esplicito in tutti i luoghi e i modi possibili è il leitmotiv per resistere all'imminente fine del mondo in «4.44 Last Day on Earth» di Abel Ferrara (in concorso il 7 settembre) con Willem Dafoe e Shanyn Leigh. Il giorno dopo, Juno Temple, figlia del regista del rock inglese Julien, punta su un remake molto più sfrontato della Baby Doll di Carroll Baker in «Killer Joe» di William Friedkin (in concorso). La Mostra chiude in bellezza con «Damsels in Distress» di Whit Stillman (fuori concorso) storia di tre intraprendenti ragazze alle prese con l'iniziazione di particolari pratiche sessuali, dopo l'incontro con degli studenti che metteranno a rischio la vita delle giovani.